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WEST NILE, AUSL ‘A CACCIA’ DI ZANZARE PER STANARE IL VIRUS TRAPPOLE POSIZIONATE IN TUTTA LA PROVINCIA - Indicatore Mirandolese

WEST NILE, AUSL ‘A CACCIA’ DI ZANZARE PER STANARE IL VIRUS TRAPPOLE POSIZIONATE IN TUTTA LA PROVINCIA

Sono dodici i dispositivi collocati in altrettante aree verdi sul territorio – per quanto riguarda la Bassa sono stati collocati a Mirandola, Concordia, Novi e Finale Emilia – Ogni quindici giorni, fino ad ottobre, la raccolta dei campioni per prevenire potenziali situazioni di rischio 

Come tutti gli anni, l’estate è il periodo della proliferazione delle zanzare, che possono veicolare il virus West Nile. La lotta alla malattia è integrata e richiede non solo il coinvolgimento di enti e Istituzioni, ma anche la collaborazione di tutti i cittadini, rappresentando un esempio concreto di ‘One Health’ (o ‘Unica sanità’). Con questo concetto, infatti, si vuole rilevare che la salute umana è il risultato della salute di uomo, ambiente e animali.

Per il controllo della malattia risulta fondamentale la cattura e l’analisi delle zanzare: ad occuparsi di questo è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (Sezione di Reggio Emilia) in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Azienda USL di Modena. Vengono posizionate ogni 15 giorni, da maggio a ottobre, dodici trappole in altrettanti luoghi strategici della provincia: si tratta di aree verdi con una concentrazione importante di ristagni d’acqua e dove dunque è maggiore la proliferazione di zanzare. In particolare oggi, è stata posizionata una trappola nei pressi di Stradello Frati a Baggiovara, che consentirà di raccogliere un campione di insetti che verranno poi analizzati per verificare la presenza del virus.

In tutti i dodici siti individuati – nella Bassa a Mirandola, Concordia, Novi e Finale Emilia – le trappole vengono collocate nel tardo pomeriggio. Il ghiaccio secco contenuto al loro interno, sublimando, libera anidride carbonica (CO2), simulando così ciò che avviene con l’espirazione da parte dell’uomo. È proprio la CO2 infatti ad attirare le zanzare, che vengono convogliate – grazie all’azione di una ventola – in una rete da cui non riescono più ad uscire. Il mattino seguente i Veterinari la inviano all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Reggio Emilia per l’analisi. Nel caso in cui venga evidenziata la presenza di virus, vengono adottate misure di contenimento a cui collaborano anche i Comuni e, in particolare, il controllo sulle donazioni di sangue, organi e tessuti e l’attivazione, sul territorio interessato, di interventi programmati con adulticidi presso le strutture o i servizi con aree esterne verdi maggiormente frequentati da categorie a maggior rischio (fra cui strutture sanitarie e CRA pubbliche e private). Non manca, inoltre, una capillare informazione alla popolazione sui sistemi di prevenzione personale contro le punture.

In particolare, nella giornata di oggi è stata posizionata una trappola in un’area vicino ad un laghetto di strada Martiniana, che consentirà di raccogliere un campione di insetti che verranno poi analizzati per verificare l’eventuale presenza di West Nile.

Il controllo della malattia si avvale anche dell’attiva collaborazione con gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC). Ogni 15 giorni da maggio a ottobre, infatti, i cacciatori conferiscono ai Servizi Veterinari esemplari di avifauna selvatica prelevati nei loro piani di controllo. Ciò permette, assieme alla cattura degli insetti con le trappole, di avere dati completi e precoci sulla circolazione virale nel territorio. Sono gli uccelli selvatici, infatti, che fanno da serbatoio per la malattia.

“La lotta alla West Nile è l’esempio perfetto di ‘One Health’ – dichiara Gioia Biasi, Dirigente Veterinario dell’AUSL di Modena – e richiede l’impegno di Enti e Istituzioni, ma anche l’aiuto dei cittadini nel contrasto alla proliferazione delle zanzare. Istituto Zooprofilattico, Servizio Veterinario e Comuni sono coinvolti in prima persona a contrasto della malattia, ma è il cittadino che supporta le attività messe in campo adottando comportamenti virtuosi, come a esempio la rimozione dei ristagni d’acqua nelle aree esterne delle proprie abitazioni, che possono diventare focolai larvali. La salute dell’uomo è il risultato della salute anche di animali e ambiente.”

Come proteggersi dalle zanzare

Importantissime alcune semplici azioni, come evitare i ristagni d’acqua e utilizzare periodicamente i prodotti larvicidi. Gli strumenti di protezione personale più efficaci sono gli indumenti e i prodotti repellenti per gli insetti.

  • I repellenti vanno applicati sulle parti scoperte del corpo: per utilizzarli correttamente è fondamentale rispettare dosi e modalità riportate nelle istruzioni in etichetta.
  • Per evitare le punture è consigliabile vestirsi sempre con colori chiari, indossare pantaloni lunghi, maniche lunghe e non utilizzare profumi
  • È consigliabile ridurre al minimo la presenza delle zanzare all’interno degli ambienti utilizzando zanzariere e condizionatori. Si possono usare anche apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine e zampironi, ma sempre con le finestre aperte.

Link utili

E’ stata attivata dalla Regione nel 2020 l’app ‘ZanzaRER’, che fornisce consigli e informazioni utili per facilitare la collaborazione dei cittadini nella lotta alle zanzare. Con l’app infatti è possibile leggere le news in tempo reale e collegarsi direttamente al sito dedicato https://zanzaratigreonline.it/, soprattutto segnalare in forma anonima gli interventi con larvicidi effettuati dai cittadini per poter poi costruire una mappa dei trattamenti sul territorio. Sul portale http://www.ausl.mo.it/dsp/zanzara, infine, sono presenti tutte le informazioni dettagliate su come prevenire l’infestazione, come proteggersi e sui rischi per la salute. I consigli per imparare a difendersi sono riportati anche nel video della campagna regionale di lotta alle arbovirosi (https://www.youtube.com/watch?v=JVsp6br2Ok4).