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[video] I CARABINIERI: "L'ARRESTATO NON RISPONDE" - Indicatore Mirandolese

E’ un magrebino di 18 anni l’uomo che il 21 maggio ha dato fuoco alla sede della Polizia municipale di Mirandola causando la morte di due persone e il ferimento di altre 20.

L’arrestato è stato identificato dai carabinieri di Carpi, che hanno ricostruito le ultime fasi della sua presenza in Italia: “La procedura per il suo allontanamento dal territorio nazionale ha preso le mosse il 14 maggio scorso allorquando, all’esito di un controllo eseguito presso la stazione Termini di Roma, il ragazzo ha dichiarato di essere un algerino ventenne; l’Ufficio Immigrazione romano, in ossequio alle disposizioni vigenti, gli ha dunque notificato una “intimazione a lasciare il territorio nazionale”. Nel frattempo, essendo trascorsi inutilmente i sette giorni durante i quali avrebbe dovuto lasciare l’Italia, il 20 maggio 2019 è stato emesso l’ordine di espulsione.

La più recente traccia dei suoi movimenti si registra poco dopo la mezzanotte del 21 maggio allorquando, notato lungo una strada di Camposanto da un cittadino straniero regolarmente soggiornante in Italia, è stato accompagnato dinanzi alla sede della Croce Blu, dove è stato prelevato per essere accompagnato, in stato di ipotermia, presso il Pronto Soccorso di Mirandola. Una volta là l’uomo ha dichiarato essere un marocchino minorenne; da lì, però, si è pressoché subito allontanato. Il 21 maggio, in sede di interrogatorio presso la Procura di Modena, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Alle ore 18 è stato associato presso la Casa circondariale di Modena.

 

Nella foto, il materiale asportato dal 18enne nella sede della polizia municipale.