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"TUTTI MUTI PER MUTI" - Indicatore Mirandolese

Coincidenza ha voluto che debba scrivere entro stasera l’articolo per il prossimo Indicatore. E come al solito mi sento un po’ il Grillo Parlante, intendo quello delle favole non l’ultimo arrivato. Tengo inoltre a precisare che le mie non vogliono essere critiche alla professionalità, all’arte e alla cultura del Maestro: non ne sarei degna. Ma la sua fama ritengo non possa e non deva prevaricare il rispetto e ripeto il rispetto per le popolazioni che lo ospitano. Io non voglio immaginare come l’han vissuta a Gerusalemme, Nairobi, Sarajevo o New York… io so cosa han vissuto quelle cinquemila persone che il 4 luglio sorridevano per aver avuto la fortuna di ascoltarlo e forse di vederlo.

L’Amministrazione pur di riceverlo in pompa magna ha fatto perla Cittàquello che non ha fatto per anni per i suoi concittadini. Parlo di cose concrete come piano traffico, potature alberi, segnaletica mancante. E il terremoto fidatevi non c’entra finché non serve a giustificarsi. Mirandola bloccata in ogni dove e in giorno feriale senza tener conto delle esigenze di alcuno.

Allora si accetta sì l’inchino ma non fateci inginocchiare sulle noci….Mirandola trasformata da giorni per poter ricevere un “vero dono” come l’ha chiamato la moglie di Muti anima del Ravenna Festival. Ma chi sta scherzando con chi? Il concerto dell’Amicizia non era destinato a raccogliere fondi, non prevedeva sms o altre iniziative. E allora a chi è servito? Agli abitanti del cratere, stupida Giulia, che non avrebbero mai avuto questa unica fortuita possibilità di assistere a tale importante manifestazione.  O è forse servito a diritti d’immagine? Quanto e a chi ha pagatola Raiper poter riprendere? O meglio servirà per la prossima campagna elettorale del nostro amato Sindaco?

Un dono? Dono sarebbe stato che Errani avesse consegnato a Muti una cambiale dove i nostri figli non siano obbligati a pagare debiti per i prossimi 25 anni per ricostruire…Dono sarebbe stato che la signora Muti avesse fatto una raccolta fondi da devolvere alla chiese crollate  per tutta quella gente che non ha nemmeno più un luogo per poter celebrare i battesimi e i funerali.

Dono sarebbe stato far sentire al Maestro in cuffia il boato che ancora rimane nella testa, nella memoria, nel cuore e nel presente della gente. Per capire che un fruscio di vento contro un cartellone ed il clacson di un’auto, che per lui son disturbo, per noi son diventati musica.

 

Giulia Bellodi

Capogruppo Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale

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