SANITÀ. NUOVO ACCORDO QUADRO REGIONE-ANISAP EMILIA-ROMAGNA SU ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE NEL PRIVATO ACCREDITATO - Indicatore Mirandolese
La firma ieri 5 agosto in assessorato regionale. Fissati termini e condizioni che Aziende sanitarie e strutture private accreditate dovranno rispettare per gli accordi locali
L’intesa vale per il quadriennio 2022-2025. Consolidata e valorizzata l’integrazione pubblico-privato, per qualificare ulteriormente il servizio di assistenza e cura al cittadino
Nuova intesa tra Regione e Anisap (Associazione delle istituzioni sanitarie ambulatoriali private) Emilia-Romagna sulle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale: l’accordo quadro, che vale per il quadriennio 2022-2025, è stato firmato oggi pomeriggio dall’assessore alle Politiche per la salute e dal presidente dell’associazione, dopo il via libera della Giunta regionale formalizzato con una delibera.
Si tratta di un accordo-cornice, nel quale vengono messe nero su bianco le condizioni e i termini che le Aziende sanitarie e le strutture private accreditate dovranno rispettare per sottoscrivere i futuri accordi territoriali.
L’obiettivo è quello di qualificare ancora di più i servizi di assistenza e cura alle persone, grazie anche alla valorizzazione del modello di integrazione pubblico-privato, che da anni in Emilia-Romagna contribuisce a garantire qualità al sistema delle prestazioni specialistiche ambulatoriali.
Soddisfazione per il nuovo accordo è stata espressa dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, che ha evidenziato come il confronto e la collaborazione rappresentino da sempre la modalità con cui il servizio sanitario pubblico opera insieme al privato accreditato in Emilia-Romagna.
I principali contenuti dell’accordo
Si parte dall’adeguamento dell’offerta di servizi, con la disponibilità di Anisap di mettersi a disposizione delle Aziende Usl qualora dovessero emergere necessità contingenti. Viene rimandata alle singole Aziende la quantificazione dell’offerta, anche in relazione alle esigenze di riduzione dei tempi di attesa.
Tra i punti salienti dell’accordo, la definizione di percorsi semplificati per il cittadino all’interno delle strutture accreditate, per garantire l’erogazione di eventuali prestazioni aggiuntive rispetto alla richiesta che ha determinato l’accesso alla struttura; sempre nell’ottica della presa in carico tempestiva del paziente, gli accordi locali potranno prevedere percorsi di integrazione tra le strutture pubbliche e quelle private accreditate, finalizzate a garantire e potenziare la continuità della cura. In particolare, per quanto riguarda il coinvolgimento delle strutture private nel percorso di presa in carico e nei follow up dei pazienti cronici, si ritiene opportuno che l’offerta di prestazioni concordata negli specifici accordi aziendali sia resa disponibile per un arco temporale almeno biennale.
Sempre a servizio del cittadino, tutte le strutture associate Anisap si impegnano a garantire la gestione della ricetta dematerializzata, l’invio dei referti al Fascicolo sanitario elettronico del paziente e ad aderire alla rete informatica Sole che già collega i medici e i pediatri di famiglia con le strutture sanitarie e ospedaliere regionali.
Due punti dell’accordo riguardano la mobilità infra ed extra-regionale: naturalmente si ribadisce il diritto del cittadino di accedere anche alle strutture sanitarie accreditate in territorio diverso da quello di residenza; per quanto riguarda la mobilità attiva, quindi relativa ai cittadini che da altre regioni vengono ad effettuare visite, controlli e cure in Emilia-Romagna, l’accordo specifica che l’accesso alle prestazioni specialistiche erogate in regime istituzionale da strutture private accreditate, come accade nelle strutture pubbliche, deve avvenire attraverso una prenotazione tramite il sistema Cup, sia per i cittadini emiliano romagnoli, sia per cittadini provenienti da fuori regione.
E ancora, l’intesa ribadisce la possibilità per le Aziende Usl di effettuare in qualunque momento controlli e ispezioni per accertare sia l’appropriatezza delle prestazioni rese, sia la congruenza tra prescrizioni, prestazioni e relative tariffe. Infine, viene messo in capo alla Commissione Paritetica il compito di monitorare l’andamento e la corretta applicazione dell’accordo.