"QUESTO BILANCIO NON CI CONVINCE" - Indicatore Mirandolese
Su circa 2.500 strutture private inagibili all’interno del territorio comunale (abitazioni, capannoni, stalle ecc), a metà febbraio erano state protocollate in Comune 48 domande di contributo per la ricostruzione, di cui 18 erogate. Il restante 99% si sta ancora districando tra crisi, incertezza, burocrazia, ordinanze, progetti, Mude, Sfinge ecc.
C’è chi ha chiuso ancor prima di aver poter vedere 1 euro dalla Stato, c’è chi aspetta di leggere sulla propria richiesta erogato e chi è ripartito con le proprie risorse o con quelle della banca e spera che lo Stato gli restituisca qualcosa.
Leggendo il bilancio preventivo 2013 e il programma triennale delle opere pubbliche del Comune di Mirandola, ci si rende conto di come la situazione sul versante pubblico sia opposta: 278 opere provvisionali (messe in sicurezza, impalcature ecc. costo 19 milioni di euro), 264 moduli abitativi provvisori Map (il cui costo non è ancora stato chiarito ma che è superiore ai 25.000 euro ciascuno), 25 opere di recupero, ristrutturazione, riqualificazione e degli edifici e delle strutture pubbliche che avranno un costo nei prossimi tre anni rispettivamente di 4.284.300, 8.600.000 e 7.900.000 euro.
Benché la stragrande maggioranza di queste spese e di queste opere siano necessarie, ad esempio per rendere fruibili alcune strade o alcune abitazioni vicine ad edifici inagibili, per dare un tetto agli sfollati, per recuperare edifici storici o strumentali al servizio pubblico ecc. in alcuni casi notiamo molta leggerezza nel modo in cui vengono spesi i soldi, come per i 55 Map in eccesso, oppure per il recupero, ristrutturazione e riqualificazione ad ostello dell’Ex Casa Gilioli in via Fermi, che fino all’anno scorso era in vendita, oppure per i soldi spesi attorno al campo nomadi, che era stato ristrutturato 5 anni fa, che col sisma non ha subito danni e che è stato abbattuto.
Queste comparazioni tra il settore pubblico e quello privato sono l’emblema di uno Stato che non funziona e di un sistema inaccettabile. Prassi autoreferenziale dove contributi e semplificazione riguardano solo il pubblico, mentre incertezza e burocrazia vengono riservati al privato.
Guglielmo Golinelli
Capogruppo Lega Nord
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