QUARANTOLESE: I 5 ANNI INDIMENTICABILI DI MISTER MOLINARI - Indicatore Mirandolese
La lettera di Mister Molinari, a coronamento di un quinquennio importante.
Ci sono storie che sembra non debbano finire mai. Quando dai tutto per un sogno, ricevi indietro ancora di più che quasi sembra si arrivi a toccare il cielo con un dito e allora insieme ad un Gruppo fantastico decidi di alzare l’asticella, anno dopo anno, partita dopo partita e allenamento dopo allenamento. Questa è la storia di un giovane allenatore di calcio che arrivava da 2 anni di Seconda Categoria come debuttante e di una Società lungimirante, magari anche un po’ coraggiosa, che decide di consegnargli le chiavi della squadra che ha appena concluso il campionato della categoria superiore salvandosi con buon anticipo. Da lì in poi inizia un quinquennio di emozioni senza fine.
Il primo anno restiamo fuori dai Playoff per differenza reti, nella seconda stagione (che coincide con il cinquantesimo anniversario della polisportiva), partendo con l’aspirazione di entrare nelle prime cinque squadre del campionato, arriviamo in testa, dopo una cavalcata straordinaria, guadagnandoci il salto di categoria. Primo anno di promozione che viene interrotto a poche giornate dalla fine per il Covid ma, restando fuori dalla zona Playout, non ci saranno problemi ad aspettare i verdetti di eventuali retrocessioni.
Anno successivo praticamente non giocato sempre per la pandemia e terzo anno consecutivo in Promozione (ossia questa stagione, 2021/2022) dove chiudiamo al quarto posto, sfiorando i Playoff per l’approdo in Eccellenza, non cogliendoli solo per la differenza punti sulla seconda e terza classificata. In 5 anni sono passati 486 allenamenti e 112 partite, tutti vissuti al massimo della potenzialità di ognuno di noi. Ma ancora più merito va dato ai 56 giocatori che hanno vestito questa maglia, alle 6 persone che negli anni hanno collaborato nel mio staff, ai 3 uomini della società sempre presenti, costantemente disponibili e pronti a sorreggere la squadra in ogni momento di difficoltà potesse capitare.
Oltre alle persone sopracitate, mi sento di ringraziare una Polisportiva composta da volontari di ogni genere, tutti instancabili. Dagli accompagnatori ai pulministi, dalle signore della pasta fresca ai giardinieri, fino ad arrivare ai tifosi che non hanno fatto mai mancare neanche per un minuto sorrisi, fiducia ed appoggio incondizionato. Non faccio nessun nome perché non sarebbe giusto, ma tutte queste persone – unite e insieme – hanno dato anima e cuore per una cosa sola: La Quarantolese. La polisportiva di un paese di 1059 abitanti che in questi cinquant’anni non si è mai posta un traguardo prestabilito, ma che con la sola forza delle sue gambe (e braccia) ha raggiunto, alla fine, traguardi inimmaginabili. Quindi solo applausi e giù il cappello: Chapeau, Quarantolese. Non aggiungo altro se non che ho dato tutto quello che potevo, ricevendo indietro molto di più! Non so come sarà il futuro, ma ora è giunto il momento di salutare: credo sia giusto per tutti. Lasciare lo spogliatoio più importante della mia carriera, quello che per me era diventato una stanza di casa, sarà difficilissimo, ma so che mi sentirò sempre questa maglia cucita addosso per quanto l’ho vissuta, per quanto ho dato, ma soprattutto per quanto ho ricevuto.
Grazie di cuore e sempre forza Quarantolese!!!