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PRONTO SOCCORSO: GRAVE CARENZA DI PERSONALE MEDICO NOTTURNO, SI RICORRE ALLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE - Indicatore Mirandolese

PRONTO SOCCORSO: GRAVE CARENZA DI PERSONALE MEDICO NOTTURNO, SI RICORRE ALLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE

Continua la grave carenza di personale medico all’ospedale di Mirandola. Se un anno fa questa carenza era tra gli elementi che avevano portato Regione e Ausl a chiudere di fatto l’attività del Punto Nascita, ora tale carenza permane per quanto riguarda il Pronto Soccorso. Nonostante negli ultimi due anni tale carenza fosse stata compensata, ma solo in parte, dal costoso ricorso alle cooperative di medici esterni e ai medici gettonisti. Una grave carenza che emerge ripetutamente sottolineata negli atti dell’Ausl in premessa agli avvisi per la ricerca di personale (ne abbiamo parlato nel numero precedente de L’Indicatore), e, nei giorni scorsi, nell’atto con cui l’Ausl ha prorogato, dalla scadenza prevista il 31 dicembre scorso al 29 febbraio 2024, la durata del “Progetto sperimentale di integrazione della Continuità Assistenziale con il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Mirandola”, approvato con decisione del Direttore del Dipartimento di Cure Primarie nel febbraio del 2022 e che aveva fra le sue principali finalità quella di integrare servizi per – leggiamo dal documento – gestire la grave carenza di personale medico notturno del Pronto Soccorso e ridurre il ricorso ai medici ‘gettonisti’, attraverso un progetto di integrazione professionale e di competenze, con intervento  sulle urgenze a bassa complessità. Di fatto una anticipazione di quanto sarebbe stato indicato dalla delibera della Giunta Regione del luglio 2023 con la quale la Regione ha dato indicazioni sulla riorganizzazione della Rete della Emergenza Urgenza in Emilia Romagna. Riorganizzazione che ha visto, per ora nei punti di primo intervento, come quello di Finale Emilia, la nascita dei CAU. Per la gestione delle Emergenze Urgenze con codici di bassa o bassissima complessità. Per l’ospedale di Mirandola, dove non è prevista, almeno stando alla programmazione presentata nei mesi scorsi, la nascita di un Cau, almeno nei prossimi due anni, questa funzione, in virtù di questa sperimentazione, di fatto viene già svolta. Attraverso, così come succede nei Cau, anche grazie e sempre più soprattutto grazie, ai professionisti della rete della continuità assistenziale (ex Guardia Medica), che dal 1 gennaio 2024, ha unica sede proprio presso l’ospedale. Ma questo, in virtù di atti di proroga ripetuti ormai di tre mesi in tre mesi, che non garantiscono né incarichi né servizi strutturati.
L’auspicio che i recenti avvisi di ricerca di personale medico di emergenza urgenza vadano a buon fine, per garantire una presenza stabile e strutturata di personale sul lungo periodo all’interno del servizio di emergenza urgenza e nello specifico del Pronto Soccorso.