Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image
Scroll to top

Top

‘PREGHIERE SEMPLICI…’, IL VIDEO SUGLI SCAVI DEL COMPLESSO DI SAN FRANCESCO IN PIAZZA GARIBALDI - Indicatore Mirandolese

‘PREGHIERE SEMPLICI…’, IL VIDEO SUGLI SCAVI DEL COMPLESSO DI SAN FRANCESCO IN PIAZZA GARIBALDI

Gli scavi archeologici sono un affascinante ponte tra il passato e il presente, un ponte fatto di intuizione, studio, analisi e infinita devozione. Le immagini raccontano gli scavi archeologici effettuati nell’Ex Convento e Chiesa di San Francesco e nel Palazzo Comunale di Mirandola. ‘Preghiere semplici Vita e morte nel Convento di San Francesco a Mirandola’ racconta questo. E lo fa attraverso un video appositamente dedicato che parte dalle indagini archeologiche intraprese nel 2022 durante il recupero del ex Convento di San Francesco un’operazione che ha permesso di approfondire le conoscenze del complesso francescano di Mirandola, fino ad oggi note solamente attraverso le ricerche storico archivistiche.

“Gli scavi hanno interessato due zone: il cortile Est e quello Nord del chiostro attuale. Nella seconda area è stato effettuato un vero e proprio scavo archeologico che ha visto impegnati non solo archeologi, ma anche un’antropologa fisica che a seguito del rinvenimento della porzione di un cimitero ha eseguito sul campo le operazion i di scavo e la rimozione dei resti umani rinvenuti. Le indagini archeologiche hanno permesso di ricostruire un tassello di storia relativo ad uno dei più importanti complessi conventuali della Città di Mirandola. prima d’ora si avevano solo notizie scarse e generiche sulla prima fase del convento risalente al 1200 secolo, dato che i documenti di archivio noti non riportano informazioni specifiche sull’architettura del complesso monastico. Le indagini geognostiche effettuate con georadar nel 2015 e gli scavi effettuati nel 2022, all’interno della chiesa hanno evidenziato che a quell’epoca, l’edificio doveva presentarsi ad un’unica navata con dimensioni inferiori riaspetto a quelle attuali. Nel cortile Nord invece le indagini di scavo hanno permesso di individuare che a ridosso del monastero era presente un’area di lavorazione legata alla preparazione di mattoni. Sono stati trovati infatti uno scarico di mattoni stracotti riferibili alla demolizione e un’ampia buca per il recupero e la decantazione dell’argilla per fabbricare laterizi. Un piccolo impianto produttivo che poteva soddisfare l’esigenza di materiale costruttivo per l’edificazione dei primi edifici del complesso convenutale. A seguito dell’abbandono della fornace nella prima metà del ‘300 l’ampia buca venne sfruttata come cimitero. Gli scavi hanno rivelato la presenza di ventotto tombe appartenenti di 13 adulti di età maggiore di 21 anni e quindici subadulti di cui cinque infanti di età inferiori a tre mesi…”

Il video