PAYBACK, IL SINDACO GRECO SCHIERA MIRANDOLA AL FIANCO DEL DISTRETTO BIOMEDICALE, CONTRO UN “MOSTRO GIURIDICO” - Indicatore Mirandolese
“Il congelamento del provvedimento da parte del TAR del Lazio rappresenta per tante aziende biomedicali del Distretto produttivo mirandolese, e dell’area nord un’importante boccata di ossigeno ed uno spiraglio di speranza, dal quale guardare al futuro – attacca il Sindaco Alberto Greco – Dopo essere stato sommerso di ricorsi da parte delle aziende medesime, il TAR ha sollevato la questione relativa alla legittimità costituzionale per il meccanismo secondo cui le aziende biomedicali dovrebbero concorrere al ripianamento dei deficit sanitari creati dalle politiche regionali in materia di salute. Il provvedimento che ritengo una mostruosità giuridica, risale allo scorso 2015. La norma venne emanata dal governo Renzi, avallata dall’allora Presidente della Conferenza Stato Regioni Sergio Chiamparino, e introdotta dal successore di quest’ultimo. Provvedimento che prevedeva – per il periodo compreso fra lo scorso 2015 e il 2018 – la restituzione di una quota variabile tra il 40 e il 50% delle spese sostenute oltre il tetto massimo ammesso.
I relativi decreti attuativi sono divenuti preminenti solamente dopo aver superato l’emergenza pandemica, mettendo in difficoltà le imprese. Qualora si fosse dato il “via” alla riscossione, i risvolti avrebbero potuto rivelarsi al quanto negativi sulla sopravvivenza delle aziende del comparto, con relativo contraccolpo sull’occupazione.
Abbiamo seguito la vicenda e tutto il suo iter fin dal nostro insediamento, stimolati dalle numerose richieste da parte degli imprenditori del comparto in cerca di supporto e risposte. Data la situazione, lo scorso anno, il 23 dicembre ho scritto personalmente al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, per attenziornarlo sull’impatto del payback nel distretto biomedicale. Ma soprattutto sui risvolti che la sua applicazione avrebbe generato in termini di crisi pesante del tessuto imprenditoriale locale. Abbiamo accolto con favore ogni volta le proroghe concesse, segno tangibile della sensibilità e dell’attenzione del Governo. Riteniamo positiva la decisione del TAR del Lazio, con l’auspicio che si possa verso il superamento e la relativa cancellazione di un provvedimento iniquo e pericoloso che metterebbe in crisi un intero sistema occupazionale composto, per il nostro territorio, da oltre le 5.000 unità alle quali va aggiunta tutta la filiera.”