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L’operetta torna all’Auditorium Montalcini con “Cin Ci Là”

L’operetta torna all’Auditorium Montalcini con “Cin Ci Là” della Compagnia di Corrado Abbati

Giovedì 6 febbraio  alle 21 all’Auditorium Montalcini di Mirandola va in scena l’operetta  con la Compagnia Corrado Abbati che si esibisce in ‘Cin-Ci-Là’.

Si tratta del titolo d’operetta più noto in Italia e ciò grazie alla sua musica coinvolgente, al ritmo spigliato e al clima divertente che porta in scena. Scritta negli anni Venti del ‘900 dal librettista Carlo Lombardo e dal violinista Virgilio Ranzato, ‘Cin-Ci-Là’ ha esordito per la prima volta nel 1925 al Teatro Dal Verme di Milano: l’opera compie quindi i 100 anni. Nella versione che sarà messa in scena a Mirandola la regia è firmata da Corrado Abbati, le coreografie sono di Francesco Frola e la direzione musicale è affidata ad Alberto Orlandi.

Giovani e innamorati ma timidi e inesperti: sono così i protagonisti di ‘Cin-Ci-Là’, l’operetta strizza l’occhio all’esotismo in gran voga all’epoca nel suo componimento, gli anni Venti appunto, e confeziona una favola in musica ambientata a Macao, con due giovani ed ingenui sposi, Ciclamino e Myosotis, eredi al trono. Il paese è bloccato nell’attesa dell’erede, che tarda ad arrivare.

L’arrivo della strampalata coppia parigina Cin-Ci-Là e Petit Gris porterà, attraverso rocambolesche ed esilaranti vicende, all’immancabile lieto fine. Il successo di questa operetta continua grazie anche all’edizione del centenario, dove accanto alla proposta della compagnia Corrado Abbati, si unisce l’allestimento nato al Teatro Verdi di Trieste.

Un’edizione moderna, sensibile al gusto del rinnovato pubblico di oggi: con Cin-Ci-Là, donna bella e sensuale, si ride con allegra spensieratezza. Per quanto riguarda la genesi dell’operetta, come per ‘Il Paese dei Campanelli’, Carlo Lombardo aveva pensato in un primo tempo di affidare la musica di ‘Cin-Ci-Là’ a Giacomo Puccini (a maggior ragione in quanto autore di un’opera ‘orientale’ come Madama Butterfly) e aveva ottenuto da lui un assenso di massima, ma poi Puccini morì prima che se ne potesse riparlare e Lombardo affidò nuovamente la musica a Virgilio Ranzato nel 1923, con ‘Il Paese dei Campanelli’.