"OMBRE SULLA CISPADANA" - Indicatore Mirandolese
Così l’autostrada Cispadana viene affossata sotto il sospetto della “cricca”. Nell’ambito della maxi-inchiesta della procura di Firenze sugli appalti Tav, che ha portato agli arresti tra gli altri dell’ex governatrice Pd dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti, spuntano le conversazioni di Walter Bellomo, militante Pd e membro della commissione di Via.
I risultati dell’inchiesta giornalistica pubblicata pochi giorni fa e basata sulle prime indiscrezioni della Procura di Firenze gettano ombre pesantissime anche sulla nostra autostrada Cispadana. Se fossero confermati i presunti scambi di favori tra politici e potenti per far chiudere gli occhi sulle problematiche ambientali dell’autostrada saremmo davanti ad una situazione vergognosa.
«Io mi sono preso l’impegno che in tempi rapidissimi, quindi significa marzo, massimo primi di aprile, noi chiudiamo questa procedura». È il 10 gennaio 2013, Walter Bellomo, geologo, membro della Commissione per la Valutazion e d’impatto ambientale (oggi arrestato dalla Procura di Firenze) è al telefono con un suo collega del Ministero dell’Ambiente, che sta trattando in quei giorni la pratica per approvare il progetto della Cispadana.
Bellomo, è quanto scrive il gip Angelo Antonio Pezzuti, si dà da fare immediatamente per velocizzare l’iter burocratico in cambio di alcuni favori. Per giunta riceve anche consulenze da Coopsette, società cooperativa che deve realizzare la Cispadana. Lapolitica locale – tutta ovviamente targata Pd – si è affrettata in questi mesi a rinnovare la fiducia a Coopsette nonostante il tracollo finanziario, le polemiche sulla white list e l’ignobile ritardo nel consegnare i Map.
Il sistema politico locale ha fatto quadrato cercando di salvare l’immagine della cooperativa e della Società Cispadana che avrebbe dovuto realizzare la prima autostrada regionale del nostro Paese. Già costruire. Il condizionale è quanto mai d’obbligo perché se l’inchiesta dovesse confermare i sospetti dell’inchiesta giornalistica saremmo davanti alla pietra tombale sulla possibilità di dare uno sbocco autostradale alla Bassa modenese. Cosa risponderanno i vari Sindaci su questa presunta “cricca”?
L’Emilia non era l’isola felice, immune al mal’affare? Noi abbiamo sempre detto “sì” all’autostrada ma se fatta “bene” e non quella gimcana tra i paesi proposta ottusamente da Regione e Comuni. Oggi, alla luce di tutto quello che è successo e che si sta prospettando, riteniamo ancora più amara la folle scelta di bloccare il prolungamento del tratto della Brennero da Rolo-Reggiolo a Concordia-Mirandola, proprio quando le ruspe erano pronte ad iniziare i lavori. Quel casello, già coperto finanziariamente da Autobrennero, avrebbe dato una risposta concreta all’economia locale. Per ingordigia e per gli egoismi dei vari Comuni, bloccato a favore del progetto autostradale faraonico, basato su un percorso, ideato negli anni 1960, per una strada normale.
Antonio Platis
Capogruppo Pdl
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