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NOTTE DI PAURA A CAMPOSANTO: DUE UOMINI SEQUESTRATI, PICCHIATI E ABBANDONATI - Indicatore Mirandolese

NOTTE DI PAURA A CAMPOSANTO: DUE UOMINI SEQUESTRATI, PICCHIATI E ABBANDONATI

RIPORTIAMO DA LA NUOVA FERRARA 

Uno dei due si trova a Baggiovara in gravi condizioni

CAMPOSANTO  C’è un uomo con diverse fratture e oltre un mese di prognosi, ricoverato in ospedale a Baggiovara, vittima di un brutale pestaggio con successivo sequestro di persona. Al suo compare è andata meglio: è stato dimesso dopo una notte di accertamenti. Sembrava di essere in un film dei narcos mercoledì sera, tra Camposanto e Pilastri, nel Ferrarese.

I FATTI
Immaginatevi un commando che insegue la vittima, la costringe a scendere in strada e sfoga tutta la propria rabbia con una violenza inspiegabile e anomala anche per chi è appassionato di vicende losche. Ma per ricostruire quanto accaduto a Pilastri, nei pressi del ristorante Dogana, è necessario fare un passo indietro e affidarsi al racconto dei presenti, rimasti attoniti. Erano da poco passate le 21, il noto ristorante che delimita il confine tra le province di Ferrara, Modena e Mantova è chiuso. Dentro c’è una cena tra amici e saranno proprio loro a dare l’allarme alle forze dell’ordine, mantenendo il sangue freddo e chiamando i carabinieri per sollecitare un celere intervento.

LO SPAVENTO DEI RESIDENTI
È un rumore sordo, quasi un impatto tra due vetture che attira le prime attenzioni: c’è chi butta fuori lo sguardo convinto di trovarsi di fronte ad un tamponamento. E invece da una Bmw bianca scende un uomo di colore, si scoprirà poi essere un cittadino originario del Camerun. Si porta in mezzo alla strada, impugna un telefono cellulare con il quale – si ipotizza – voglia riprendere la scena. La situazione appare da subito concitata, ma è solo un antipasto di quello che accadrà di lì a breve.
Da altre due vetture di grossa cilindrata scende il commando: si tratta presumibilmente di nordafricani. In pochi istanti hanno il sopravvento, colpiscono a più riprese la vittima e non hanno alcuna pietà. Il ferito cerca di trovare riparo nella sua auto, ma è solo un intermezzo perché il gruppo non gli lascia tregua e non avrà tregua neppure l’altro cittadino africano che era con lui. C’è chi impugna anche un pezzo di ferro, sembra un piede di porco con cui infrangerà il vetro della Bmw. Il ragazzo di colore viene di nuovo trascinato sull’asfalto e incassa altre botte.

I SOCCORSI
«Venite, venite qui a Pilastri», invocano i testimoni al telefono con i carabinieri mentre stanno osservando la scena. Non è una vicenda “normale”, si va oltre il semplice regolamento di conti tra litiganti. La centrale operativa dell’Arma invia le prime pattuglie ma saranno i militari di Burana, responsabili territorialmente ad arrivare in paese. Sono fuori servizio ma la situazione è troppo grave per non rispondere alla richiesta di intervento. E quando i primi carabinieri arrivano di fronte al ristorante la scena è cristallizzata. C’è ancora la Bmw bianca accesa e tutto intorno decine di persone del paese che si sono radunate per assistere impietriti al pestaggio e quello che di lì a poco si trasformerà anche in un sequestro di persona. «Lo hanno trascinato in auto che non si muoveva più, sembrava morto», racconta uno dei testimoni che si mettono a disposizione dell’Arma. Altri hanno annotato la targa di una Bmw nera su cui l’africano è stato caricato di peso e quelle informazioni vengono diffuse a tutte le pattuglie in servizio nel circondario.

LA FUGA
Le auto in fuga, infatti, imboccano la provinciale 9 e poi via Imperiale, dirigendosi verso il Modenese. È qui che il 44enne camerunense e l’amico saranno scaricati in condizioni critiche, abbandonati a Camposanto per cercare di dileguarsi senza agevolare le ricerche degli investigatori. Che però mettono in campo tutta la loro esperienza: arrivano diversi militari a Pilastri e Camposanto. Vengono eseguiti i rilievi sull’auto e si inizia ad indagare sui pochi dettagli operativi a disposizione e cioè dalle targhe.
Il sospetto? Si è trattato di un regolamento di conti per questioni economiche, ma occorreranno riscontri e verifiche su cui i carabinieri di Burana con i colleghi del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Cento stanno lavorando da oltre un giorno.l