Per puntare al meglio ed ottenere risultati in termini qualitativamente elevati e destinati a durare, oltre che a “lasciare il segno”, ci vuole tempo. A maggior ragione quando si tratta del recupero post terremoto di edifici storici vincolati, per i quali le attenzioni durante i lavori sono state maniacali, dato l’obiettivo di incrementarne il valore in primo luogo per la comunità e la città.

Così è per i cantieri in corso d’opera nel cuore storico di Mirandola; così lonè stato per il Polo Culturale di piazza Garibaldi, “Il Pico”, vicino ormai al taglio del nastro (il 23 giugno prossimo).

Un intervento da cui si evince la determinazione dell’Amministrazione comunale – ed in particolare in quel lavoro di squadra che ha permesso di superare tutti gli imprevisti e i problemi sorti in corso d’opera – dettata dalla ferma volontà di dare alla città, al territorio all’intera comunità mirandolese, non un edificio semplicemente recuperato, ma il punto di riferimento, della vita culturale: aperto ed accessibile a tutti; soprattutto per tutti.

Proprio per questa ragione non si può prescindere sulla qualità da garantire, nella struttura come nel servizio. Qualità per la quale il tempo per raggiungerla e mantenerla diventa un fattore fondamentale e al di sopra di ogni polemica.

Foto: Federico Malagola