MOSTRA A SAN FELICE: “SULLA NAVE DALL’ASTRATTISMO MAGICO” - Indicatore Mirandolese
Dal 6 dicembre 2023 al 31 gennaio 2024 nella Sede Centrale di SANFELICE 1893 Banca Popolare, Piazza Matteotti 23, si terrà un’esposizione personale del Maestro Domenico Difilippo, che presenterà opere di scultura realizzate dal 1997 al 2022; che l’autore chiama “Astrattismo Magico Fase Seconda” per differenziarle dalle opere del Primo Manifesto storico “Astrattismo Magico” redatto in Germania a Brema nel 1991.
SANFELICE 1893 Banca Popolare è un Istituto fortemente radicato nel territorio in cui opera che ne valorizza anche il patrimonio culturale e lo tutela con l’intento di preservare la memoria collettiva e promuovere lo sviluppo della cultura.
Oltre a sostenere e supportare eventi e iniziative culturali promosse dalla comunità, la Banca ha deciso di investire nell’arte, in quanto più alta forma di espressione della cultura. L’impegno di SANFELICE 1893 Banca Popolare è, infatti, quello di valorizzare e soprattutto condividere con i propri concittadini il patrimonio culturale, storico e artistico del territorio in quanto elemento fondante del domani. Diffondere l’importanza di questo patrimonio soprattutto tra le nuove generazioni è un obiettivo da perseguire, con l’auspicio che riscoprano la bellezza del loro territorio e la difendano.
È, quindi, con grande orgoglio che la Banca ha deciso di dedicare alcuni spazi della Sede Centrale di San Felice sul Panaro alla mostra “Astrattismo Magico” del pittore e scultore sanfeliciano Domenico Difilippo con l’augurio che iniziative come questa possano stimolare riflessioni e arricchire l’animo e i pensieri di chi ne prende parte. L’identità artistico-culturale di un territorio crea un legame tra ciò che è stato e ciò che sarà, tramandando idee, valori e pensieri da cui apprendere per migliorare.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Gen. Zanini Dott. Flavio
L’Arte è un’espressione d’Amore.
Prove concrete di passione e vita nell’opera di Domenico Difilippo.
Da oltre un trentennio seguo gli sviluppi artistici di Domenico Difilippo, studiando sempre con la giusta attenzione i passaggi evolutivi, le scelte tematiche, il mutamento del linguaggio. Il primo elemento che si coglie nel suo lavoro creativo è una coerenza di fondo che prende forma come un segno di fede. C’è nel suo fare come un intento religioso che affiora da certe installazioni, concepite come il percorso mistico di una ricerca che tocca il luogo dorato dell’empireo, la luce cristallina dell’infinito, il luccichio della coltre di stelle. Certe sculture si innalzano al cielo come preghiere e sono orazioni elevate dentro architetture di valenza mistica che tutto hanno perduto della loro funzione originaria e adesso si prestano al canto dell’anima. Domenico Difilippo dall’Astrattismo Magico ad oggi ha indirizzato la sua ricerca verso un’astrazione che recupera la materia restituendole la dignità perduta, il valore cancellato dall’uso scriteriato, dall’abuso. È così che da frammenti di pietre di ogni parte d’Italia ha tratto forze ed energie che solo un artista sensibile sa riconoscere. Chi potrebbe pensare che da un frammento lavico dell’Etna possa sorgere un’isola, cioè una entità fisica che attinge alla terra che l’ha partorita e ora si sposa al pensiero puro di chi ne esalta l’energia interiore? Isole d’Arcadia furono battezzate le sue nuove creature imponenti, sorte come Venere ciprea dalla schiuma del mare. (…).
(Stralcio da una presentazione del 2019)
Prof. Paolo Giansiracusa Critico e Storico dell’Arte
DOMENICO DIFILIPPO vive ed opera a San Felice sul Panaro dal 1978, ma è nato nel 1946 a Finale Emilia, nell’ampia pianura che dai luoghi di Pico si spinge verso l’agro ferrarese, culla Estense di civiltà e bellezza, spazio ideale per la creatività artistica. Dopo gli studi di Architettura a Modena e quelli di Decorazione a Castelmassa, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Giovanissimo, negli anni Sessanta, si è accostato al mondo artistico milanese, partecipando a quella attività di riflessione e ricerca che con Roberto Crippa, Enrico Baj e Gianni Dova era fiorita nel pensatoio del Bar Jamaica. Successivamente negli anni Settanta con Mac Mazzieri ha condiviso uno stile definito dagli esegeti “Neo surrealismo Storico Modenese”; poi, dopo un lungo soggiorno a Parigi, si è orientato verso la pittura onirica. Nel 1991 a Brema pubblica il manifesto dell’Astrattismo Magico accompagnato da una mostra personale censita ampiamente dai mass media tedeschi; e accolta successivamente in anteprima per l’Italia a Palazzo dei Diamanti, Ferrara su invito del direttore Franco Farina. Attivo anche nel campo accademico, è stato docente ordinario dal 1996 al 2013 nelle Accademie di Belle Arti di Firenze, Sassari, Venezia, Carrara e Milano. Dopo Brera, conclude l’attività didattica all’Accademia di Belle Arti di Bologna di cui è stato Vice Direttore e titolare di Cromatologia. Intensa attività espositiva con oltre Settanta personali nelle maggiori città italiane e all’estero: Parigi, Londra, Lilienthal, Brema, Norimberga, Lussemburgo, Saragozza, Zagabria, New York, San Francisco. In Italia, prima con l’Astrattismo Magico anni Novanta, e poi con le mostre tematiche, ha esposto con installazioni all’interno di gioielli dell’Architettura medievale e rinascimentale come: a Palazzo Ducale di Revere, alla Rocca Possente di Stellata, a Palazzo Pepoli di Trecenta, a Villa Badoer di Fratta Polesine, alla Rocca Estense di Finale Emilia e all’Abbazia del Polirone a San Benedetto Po. A coronare il suo percorso artistico nel 2019 riceve il Premio Internazionale “De Agrò” alla carriera quale “Artista di Chiara Fama” nella Città di Troina, Sicilia. Una vasta documentazione letteraria accompagna in termini critici il suo percorso artistico seguito dai più grandi critici del Novecento e da un gruppo di storici impegnati ancora oggi, nel Terzo Millennio, a codificare le linee espressive della sua lunga ricerca nel campo pittorico e in quello scultoreo.
Come operatore culturale ha realizzato importanti rassegne di levatura nazionale ed internazionale, alcune ormai storicizzate. Ha inoltre ricoperto dal 1980 al 2004 l’incarico di Direttore artistico della Biennale “Aldo Roncaglia” e della Galleria Civica d’Arte Moderna di San Felice sul Panaro (Rocca Estense); dove ha realizzato tramite donazioni da lui stesso sollecitate, un’importante raccolta d’Arte Contemporanea permanente dalla seconda metà del ‘900 italiano ad oggi, con significative presenze di noti maestri ed artisti emergenti.