MONSIGNOR FRANCESCO CAVINA E IL GIORNALISTA RAI MAURO MAZZA, OSPITI DEL ROTARY CLUB MIRANDOLA - Indicatore Mirandolese
“lo Stivale e il Cupolone” è il titolo del libro dell’ex direttore e giornalista Rai Mauro Mazza. Ma è stato anche il filo conduttore della serata di emrcoledì 10 maggio organizzata dal Rotary di Mirandola, presso la Villa La Personala, ha visto la partecipazione di Mazza stesso e di Monsignor Francesco Cavina (insignito di recente anche della benemerenza civica da parte del Comune di Mirandola).
L’evento a cui hanno partecipato Rotariani mirandolesi e non ha visto la presenza della padrona di casa Angelica Ferri Personali, del Sindaco di Mirandola Alberto Greco, del Presidente del Consiglio Comunale Selena De Biaggi, del Consigliere comunale già Onorevole, Guglielemo Golinelli.
A portare il saluto di benvenuto agli ospiti come a tutti gli invitati ha provveduto Stefania Pellacani, Presidente del Rotary di Mirandola, seguita dal giornalista Gianluca Dotti, che ha introdotto e moderato l’incontro.
Mazza dal canto suo ha catturato l’attenzione dei presenti attraverso un’approfondimento sull’importanza della comunicazione da quando ha mosso i primi passi come tecnica divulgativa, poi declinadola ai nostri tempi – con l’incipit sul confronto Kennedy Nixon – fino ad un focus sul mondo vaticano. Il Vescovo Emerito Carpi Cavina invece ha approfondito su temi della fede e della spiriutalità.
La serata a cui non sono mancati nemmeno momenti di ilarità che ha suscitato il forte interesse dei partecipanti e si è conclusa tra ringraziamenti ed applausi.
Il libro riassume bene invece ilr apporto tra i due Stati sul territorio italiano, C’è sempre infatti stato un legame speciale tra Italia e Vaticano. Tra alti e bassi, abbiamo alle spalle venti secoli di convivenza tra il cuore del cattolicesimo e la terra gentile che gli ha dato sede e ha avuto in cambio fede. La coppia Stivale-Cupolone ha resistito a tutto, anche alla occupazione di Roma da parte degli italiani a suggello del Risorgimento. Ora è cambiato tutto, radicalmente. La separazione è un dato di fatto. La crisi italiana è figlia di quella europea. La classe dirigente – politica e culturale – sta trasformando il Vecchio Continente in un dirittificio, in balìa di una tecno-scienza che promette l’avvento dell’homo-Deus, stadio estremo dell’utopia rivoluzionaria. Ma non tutto è perduto. Uomini e donne di buona volontà, con l’aiuto del Cielo, possono fare miracoli. È già accaduto. Potrebbe accadere di nuovo.