MIRANDOLA, OSPEDALE SANTA MARIA BIANCA: “OPPORTUNO IL SUO POTENZIAMENTO. SI PREVEDA DI REALIZZARE UN NUOVO EDIFICIO NELL’AREA INTERNA” - Indicatore Mirandolese
“Con gli oltre 9 milioni e 400 mila euro previsti per l’Ospedale di Mirandola e riproposti in più occasioni – afferma l’Assessore alla Salute del Comune di Mirandola, Antonella Canossa – si preveda di realizzare un nuovo edificio nell’area interna, collegato al corpo 8. Una volta ultimato si potranno affrontare altri interventi sull’esistente. Perché è fin troppo chiaro che altrimenti la coesistenza di cantieri, attività in corso ed il rispetto le rafforzate misure anti-COVID, non solo non è possibile, ma nemmeno pensabile. Si faccia tesoro dell’esperienza maturata dal sisma: l’attuale municipio di Mirandola è stato costruito in 6 mesi.”
Lo scorso 20 gennaio 2020, tiene a sottolineare l’Assessore Canossa, il Consiglio dell’Unione dei Comuni Modenesi dell’Area Nord (UCMAN) ha votato all’unanimità una mozione di indirizzo dei servizi sanitari del distretto di Mirandola. “Una mozione importante – sottolinea – e che ora intendo portare, avanti insieme al Sindaco di Mirandola, sui tavoli istituzionali opportuni. Dato che, trascorsi i tempi di verbalizzazione, la pubblicazione avvenuta nel pieno dell’emergenza sanitaria, l’ha privato dell’attenzione che avrebbe meritato. Anche e soprattutto da parte dei cittadini: mirandolesi e più in generale dell’Area Nord.”
Il documento, fa rilevare l’Assessore Canossa, è un piano di potenziamento dell’ospedale di Mirandola Santa Maria Bianca da attuarsi nel breve-medio periodo, in cui si punta a:
– rafforzamento dell’organico di Anestesia per raggiungere 10 unità operative (nel 2014 erano 9 gli anestesisti ed ora sono 5) e istituzione della struttura complessa;
– creazione dell’assistenza intensiva post operatoria con 4 posti letto;
– rafforzamento dell’organico di Cardiologia con 5 cardiologi in più e superamento del fenomeno degli appoggi-pazienti che rende indisponibili letti di Cardiologia;
– istituzione della struttura complessa di chirurgia generale con ampliamento della casistica anche al fine di recuperare la mobilità passiva,
– istituzione di una sezione di medicina d’urgenza con 6 posti letto per pazienti provenienti direttamente dal Pronto Soccorso;
– garantire alla medicina consulenze di Urologia e Chirurgia vascolare con maggior frequenza così da velocizzare diagnosi e cura;
– istituzione della struttura complessa provinciale di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, rafforzando il personale medico (+ 2 unità) al fine di consolidare il ruolo di Mirandola nell’offerta di prestazioni quali visite/consulenze gastroenterologiche, esami endoscopici di 1^ livello, colonscopie di screening, PEG, polipectomie complesse per rispondere alla domanda proveniente da CUP e dai reparti dell’ospedale, questi ultimi sia per esami in elezione che in urgenza;
– nuovo centro dialisi;
– istituzione della struttura complessa di Area Nord di Neurologia, con rafforzamento dell’organico con incremento di 2 medici e 2 tecnici di neurofisiologia, garantendo 5 giorni a Settimana consulenze in reparto, PS, visite neurologiche di 1^ livello a CUP ed implementare ambulatori per visite specialistiche per patologia (Parkinson, Sclerosi multipla, Epilessia, etc );
– rafforzamento dell’organico di Oculistica con 2 nuovi medici strutturati e 2 ortottisti, oltre al rinnovo di alcune attrezzature e l’implementazione di altre come: la tomografia ottica computerizzata (OCT) che rappresenta un esame fondamentale nella diagnosi precoce di alcune patologie;
– per Ortopedia, abbattimento dell’alta mobilità passiva e rafforzamento dell’organico con 3 medici strutturati in più oltre al potenziamento dell’attività ambulatoriale per i pazienti volti alla chirurgia ortopedica per segmento (anca, ginocchio, spalla, piede), mentre con la terapia intensiva post-operatoria si potrà ampliare la casistica;
– per l’Ostetrica-ginecologia istituzione della struttura complessa, rafforzamento dell’organico con 3 medici strutturati in più ed ampliamento della casistica di ginecologia in sinergia con Chirurgia generale data la presenza della terapia intensiva post-operatoria;
– per Otorinolaringoiatria l’istituzione della struttura complessa di Area Nord, implementazione di ambulatori (appositamente allestiti e dedicati) per l’esecuzione di esami diagnostici, assicurando così anche l’uso delle attrezzature a disposizione, con frequenza di 3giorni a settimana per visite specialistiche a CUP e consulenze a reparto (con possibilità di svolgere esame fibrolaringoscopico), garantendo inoltre interventi in regime di day surgery almeno 1 giorno a settimana;
– per Pediatria rafforzamento dell’organico con incremento di 2 pediatri strutturati al fine della continuità nell’assistenza (evitaando avvicendamento del medico dopo 6 ore); allestimento di un OBI pediatrico con 2 posti letto per evitare i disagi di trasferimenti a Carpi o Modena per patologie che si risolverebbero in breve;
– per Pneumologia, oltre alla nomina del titolare della struttura complessa, serve ripristinare l’organico (nell’ultimo periodo sono stati persi 4 pneumologi) con il rafforzamento di broncoscopia e pneumologia interventistica (diagnostica EBUS almeno 1 a settimana, toracoscopie, percorso oncologico); implementare il centro di svezzamento, della ventilazione meccanica e decannulazione tracheostomica per sgravare lo stazionamento dei degenti in terapia intensiva; implementare l’ambulatorio della BPCO (broncopneumopatia cronico ostruttiva) secondo il PDTA aziendale; implementare il centro per il telecontrollo e telemonitoraggio a domicilio per tutto il territorio provinciale sia per i pazienti con malattia neuromuscolare che con altre patologie croniche respiratorie invalidanti; integrare con ADI assistenza a domicilio da parte degli infermieri e con i MMG anche attraverso la piattaforma telematica; implementazione della riabilitazione respiratoria in regime ambulatoriale e degenza per ridurre la mobilità passiva dei pazienti (nel reggiano, in Lombardia oppure a Gaiato distante oltre 100 km);
– per Radiologia, al fine di poter utilizzare le apparecchiature pesanti esistenti occorrono in più: 1 medico, 2 tecnici, 1 infermiere e 1 OSS; portare a 3 giorni a settimana l’attività di neuroradiologia per favorire la prossimità di effettuazione degli esami RMN ai cittadini del distretto; sostituire TC e RM (quelle attuali, entrambe donate, risalgono al 2009); restringere le prenotazioni della diagnostica pesante (TC e RM) allo sportello della Radiologia, al quale riservare personale amministrativo dedicato;
– per Urologia occorre garantire 3 giorni a settimana consulenze in reparto e visite specialistiche al CUP e 2 giorni a settimana per gli interventi in Day Surgery, rafforzando l’organico con 2 medici strutturati;
– rafforzamento di tutto il personale del comparto, tecnici, infermieri ed OSS;
– individuazione di ulteriori 10 posti letto in strutture extra-ospedaliere sul territorio per favorire la dimissione dei pazienti stabili prevalentemente dalle medicine, creare le condizioni per il ricovero dei pazienti acuti e azzerare gli “appoggi” in altri reparti sottraendone capacità di ricovero;
– per il PUASS, punto unico d’accesso socio-sanitario (fondamentale per l’accesso ai servizi/interventi territoriali a garanzia della continuità assistenziale e presa in carico unitaria della persona) è necessario rafforzare l’organico prevedendo 1 coordinatore a tempo pieno, 1 infermiere e 1 assistente sociale;
– la casa della salute di Mirandola deve essere un poliambulatorio specialistico;
– L’ala est del corpo 2 dell’Ospedale di Mirandola deve essere ristrutturata non per realizzarvi un Os.Co. bensì una nuova medicina riabilitativa con palestre e spazi per il recupero e la riabilitazione funzionale (liberando così spazi al corpo 8).
“Questi punti, validi prima del COVID, lo sono ancora di più oggi, ma dal punto di vista degli spazi e degli ambienti, occorre ragionare in modo diverso. Tutte le attività di specialistica, ricovero e diagnostica dovranno essere organizzate in spazi maggiori per consentire distanziamento e condizioni di sicurezza anticontagio. Oltre a duplicare i percorsi per Covid e no-Covid. Oggi le necessità sono dettate dal Covid, domani potrebbe essere un’altra situazione ma vero è che occorre disporre di spazi. Diventa quindi – riprende l’Assessore Canossa – fondamentale cambiare completamente l’approccio progettuale. L’apertura di un cantiere sulle strutture esistenti significa in condizioni normali la soppressione di attività e/o il compattamento di altre; non possiamo pensare né di compattare né di ridurre ulteriormente le attività che già hanno subito soppressioni e trasferimenti durante l’emergenza.”
“Con i 9,450 mln di euro previsti per la generica voce “Ospedale di Mirandola – interventi di ristrutturazione, rifunzionalizzazione e potenziamento”, indicati nella presentazione del piano investimenti in CTSS il 13/12/2019 ed in più occasioni successive riproposti – tiene a precisare l’Assessore Canossa – si preveda di realizzare un nuovo edificio nell’area interna, collegato al corpo 8. Una volta costruito il nuovo edificio si potranno affrontare altri interventi sull’esistente, altrimenti non è possibile la coesistenza di cantieri, di attività in corso e rispettare le rafforzate misure anti-COVID. Si faccia tesoro dell’esperienza sisma: l’attuale municipio di Mirandola è stato costruito in 6 mesi. Prevedendo una struttura prefabbricata i tempi potrebbero essere rapidissimi e si potrebbe avere un edificio di 1500-2000 mq in un periodo breve, nuovo, sicuro ed energeticamente efficiente. I Mirandolesi e tutti i cittadini dell’Area Nord vogliono vedere azioni lungimiranti, senza indugio ed interventi che qualifichino l’offerta sanitaria anche dal punto di vista strutturale e che garantisca sicurezza ad utenti ed operatori. Questa idea piace anche al mondo imprenditoriale del nostro territorio e, considerando che siamo sede del distretto biomedicale, potremmo realizzare una struttura all’avanguardia”.
Parole condivise anche dal Sindaco di Mirandola Alberto Greco che non manca di sottolineare l’importanza di un ospedale territoriale di prim’ordine e di riferimento come lo è già stato in passato per tutta la bassa modenese. “Ancora una volta sono i numeri che lo confermano. Pensiamo solamente alla ripresa di alcune attività sanitarie specialistiche sospese causa emergenza Covid. La Chirurgia Oculistica del Santa Maria Bianca ad esempio dal 4 maggio scorso ha realizzato 116 interventi tra cataratte e iniezioni intravitreali e 96 visite di secondo livello. Non posso che esprimere a nome dell’amministrazione e dei cittadini tutti i miei complimenti al Dott. Cenatiempo per il brillante quanto rilevante risultato ottenuto. L’auspicio è che su questa linea, siano ripresi a breve tutti i servizi ospedalieri sospesi, che rientrino e tornino in funzione quelli che temporaneamente sono stati trasferiti. Ma che siano anche ripristinati anche tutti quelli antecedenti al PAL2011.”