MIRANDOLA, DONNARUMMA (LEGA): “LAMENTELE ASSURDE CHE DENOTANO POCA CONOSCENZA DELLA MATERIA E LA DIFFICOLTÀ DI UN PARTITO SENZA PROGETTI E PROPOSTE” - Indicatore Mirandolese
Il segretario cittadino Marco Donnarumma, risponde ad Anna Greco (nota sotto a questa), in merito al comunicato diramato nella giornata di Mercoledì 19 Luglio in materia di fondi PNRR
“Le critiche del Partito Democratico all’Amministrazione Greco sono del tutto fuoriluogo e prive di fondamento. In poco più di un anno sono stati attivati ben 21 progetti PNRR che hanno intercettato 10.5 milioni di fondi per complessivi 17.4 milioni di investimenti, tra cui un nuovo asilo nido, il rifacimento delle scuole elementari sulla circonvallazione (per i quali partiranno i lavori a breve), una nuova mensa, adeguamenti antisismici ed energetici di scuole materne ed elementari, arredi e attrezzature per l’università al nuovo Polo Culturale, piste ciclabili, ecc. Il Comune di Mirandola si attesta fra i primi posti a livello provinciale, per fondi intercettati, qualità e quantità di interventi. Rileviamo con supore come, per il Pd, il problema siano due accantonamenti , che incidono per meno del 10% del totale; una dei quali per una nuova struttura, che graverebbe per oltre 100 mila euro di nuovi costi gestionali all’anno”.
“Questa Amministrazione – prosegue Donnarumma – ragiona con la mentalità del “buon padre di famiglia”, che davanti ad aumenti dei prezzi, nuovi costi e tempi stretti ha preferito il senso di responsabilità, la sostenibilità e obbiettivi realizzabili: il Pd invece avrebbe preferito l’incertezza e lo sfascio dei conti pubblici. La presa in causa dell’uscita dall’Unione, poi, dimostra una completa mancanza di conoscenza della materia e la totale inconsistenza delle accuse all’Amministrazione:
- primo perché sono i lavori pubblici – che mai sono stati in Ucman – a seguire i bandi del PNRR;
- secondo perché proprio per sopperire a una carenza, che da tempo si percepiva all’interno dell’Unione (che per inerzia degli stessi amministratori del Pd non aveva mai strutturato la CUC, con omogenea adesione dei comuni, che preferiscono servirsi all’Unione Bassa Reggiana), il neo costituito Servizio gare e contratti di Mirandola ha svolto in convenzione con la Provincia ben 6 gare PNRR, di cui una sopra soglia comunitaria e in forza delle gare gestite direttamente negli ultimi anni, ha ottenuto una qualifica che gli consentirà di operare in autonomia cone stazione appaltante fino al milione di euro (a differenza dell’Unione e dei Comuni soci);
- terzo perché l’Unione non ha concorso a nemmeno un solo bando del PNRR.
“Il Pd – conclude Donnarumma – farebbe bene a guardare in casa propria, visto che i sette comuni da loro amministrati nella bassa hanno ottenuto meno della metà delle risorse da PNRR della sola Mirandola, con alcuni che non hanno vinto nemmeno un bando”.
MIRANDOLA PERDE FONDI DEL PNRR: UN DANNO PER TUTTI
“Il Comune di Mirandola rinuncia a importanti risorse finanziarie del PNRR destinate a opere pubbliche nel settore socioassistenziale e dell’infanzia; questa decisione dimostra che c’è una evidente difficoltà da parte dell’Amministrazione comunale a governare processi operativi complessi. La “resa” del Comune viene giustificata da problematiche organizzative e finanziarie, proprio i due aspetti con cui hanno argomentato la Mirandola Exit. La decisione della giunta Greco fa perdere quasi un milione di euro ci dimostra che con l’uscita dall’Unione non sono state risparmiate risorse (ricordiamo tutti l’infelice battuta di Mirandola “bancomat” degli altri comuni) anzi di fatto ne sono state perse. Tra le motivazioni addotte si elencano anche le difficoltà organizzative e di personale: il tanto decantato rilancio di Mirandola grazie all’Exit non c’è stato, mentre c’è stata la perdita di ruolo e centralità della nostra Città che non giova nemmeno alla Bassa. L’impressione è che si navighi a vista: nel suo stesso provvedimento la Giunta ammette che è necessario ricostituire una cabina di regia per il monitoraggio del PNRR, cabina già creata a marzo 2022 e che si dichiara non essere mai stata attivata. Basta anche solo questo a dimostrare l’inadeguatezza della strategia organizzativa del personale che si riverbera inevitabilmente sulle condizioni di realizzazione delle opere pubbliche. Ma al di là delle battute preoccupa anche la scelta di campo: la scelta è di escludere investimenti sul sociale e sull’infanzia, questi ultimi addirittura di messa in sicurezza sismica, perché dichiarano che oltre a non trovare una sede temporanea, costerebbe al Comune spostare i bambini in altra sede in attesa dei lavori. Ci chiediamo: le risorse comunali a cosa si dovrebbero destinare se non a sostenere investimenti e servizi per la comunità? Se un asilo va messo in sicurezza dal punto di vista sismico, l’intervento va fatto. Di fronte a questa insufficiente considerazione di due settori centrali della vita comune, le persone fragili e l’infanzia, noi contrapponiamo una visione di prospettiva della nostra Città e del territorio affinché da quelle che ne sono la base si rilanci il ruolo più autentico che spetta ai Comuni: sviluppare e far crescere la propria comunità partendo dai bisogni dei cittadini e delle famiglie”.