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I MEDICI DI FAMIGLIA: “CARTELLA SOLE” KO DA MESI. MEDICINA TERRITORIALE E PAZIENTI IN DIFFICOLTÀ - Indicatore Mirandolese

I MEDICI DI FAMIGLIA: “CARTELLA SOLE” KO DA MESI. MEDICINA TERRITORIALE E PAZIENTI IN DIFFICOLTÀ

‘Progetto Sole’ regionale a rilento da mesi e la medicina territoriale, secondo gli addetti ai lavori, è ormai l’eterna Cenerentola. “La ‘Cartella Sole’, inserita all’interno del ‘Progetto Sole’, da mesi non funziona adeguatamente e sempre più spesso – dichiara il dottor Sergio Penitenti dell’associazione ‘Salviamo l’Ospedale’ – riceviamo segnalazioni dai medici di famiglia dell’Area Nord che lamentano   disservizi alla rete che collega i medici e i pediatri di famiglia con le strutture sanitarie e ospedaliere della Regione”. Nell’ultimo mese, poi, è cambiato il programma telematico e la situazione, secondo i medici, è oltremodo peggiorata. “Il lunedì è la giornata in cui riscontriamo le maggiori criticità – dichiara il dottor Alessandro Ghedini, con ambulatorio medico a Mirandola – che si ripercuotono non solo su noi medici, ma anche sui pazienti. Il sistema si blocca, impedendoci di lavorare, e se il paziente necessita, per esempio, di un certificato di malattia da presentare al datore di lavoro non riusciamo, purtroppo, a erogarlo, e così per molte altre prestazioni”.
Il dottor Giovanni Razzaboni, che assieme ad altri cinque colleghi fa parte del team ‘Medicina di Gruppo’ operante all’interno della Casa della Salute di Cavezzo, conferma che la giornata di lunedì “è sicuramente la peggiore, ma capita spesso anche durante la settimana che dalle 11 alle 14 il sistema vada in blocco, forse per la consistente presenza di utenti. Fatto sta – commenta – che in particolare dal 2023, il Progetto Sole dà segni di stanchezza. Senza contare che l’Azienda Ausl aveva promesso investimenti sul territorio, come ecografi, telemedicina e altro, ma purtroppo non sono mai avvenuti”.  Secondo il dottor Marco Solieri, con ambulatorio medico a San Prospero, “la ‘Cartella Sole’ ha cominciato a mal funzionare da luglio ’23. E’ un vero peccato – commenta – perché se fosse funzionale e funzionante sarebbe uno strumento molto valido ed un servizio utilissimo per tutti, medici, pazienti, sistema sanitario, invece genera molta confusione. Noi medici, ed è uno dei tanti esempi, non abbiamo mai la certezza che la prescrizione con i farmaci sia arrivata in farmacia, e il paziente è costretto a girare come una trottola. Senza contare che se la ‘Cartella’ funzionasse a dovere potrebbe mostrare accertamenti ed altri dati relativi agli assistiti rendendo l’operato del medico molto più utile ed efficace migliorando la appropriatezza prescrittiva.  Tra l’altro, dopo il Covid – sottolinea Solieri – il tam tam mediatico ha contribuito a rendere il cittadino tanto più timoroso e questo ha comportato un aumento di richieste di esami e visite specialistiche. Se la ‘Cartella’ funzionasse – ribadisce il dottor Solieri – sarebbe uno strumento utilissimo, che consentirebbe a medici, ospedali e ambulatori di  ‘colloquiare’, collaborare, snellendo la mole di lavoro del sistema sanitario. Non è così, purtroppo, la ‘Cartella’ va spesso in tilt, il sistema a rilento e il programma si impalla”.

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