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MARCO MELONI, PITTORE DEL 400 ISPIRATO DAL PERUGINO - Indicatore Mirandolese

MARCO MELONI, PITTORE DEL 400 ISPIRATO DAL PERUGINO

Documentato a partire dal 1498, la data di nascita di Marco Meloni dovrebbe cadere tra gli anni 70 e i primissimi anni 80 del ‘400 ponendo come punto fermo la data di una tavola che gli viene attribuita, datata 1500 e raffigurante  San Sebastiano, all’epoca della quale l’artista doveva essere almeno ventenne.

A pochi anni di distanza dipinse l’opera principale che gli viene riconosciuta, la pala conla Madonnae Santi per la chiesa di San Bernardino firmata 1504, e ora alla Galleria Estense di Modena; in entrambe le opere Meloni dimostra uno stile già consolidato sul modello peruginesco.

La sua carriera giovanile si svolse nella cittadina carpigiana in un momento singolare della sua storia, nel periodo di dominazione di Alberto Pio, che promosse un importante rinnovamento architettonico e artistico della propria residenza, il castello, e della stessa Carpi, circondandosi di artisti tra cui il Meloni. Il fratello Ercole lavorò anch’egli al rinnovamento delle chiese carpigiane con la realizzazione del coro intarsiato della chiesa di San Nicolò.

Il principale modello di ispirazione per Marco Meloni fu, come accennato, Perugino, (di cui forse non è da escludere una conoscenza diretta) che prima di Raffaello, influenzò tra lo scadere del ‘400 e l’inizio del secolo successivo, la pittura centro e nord italiana. Gli sguardi trasognati, le teste inclinate, le pose aggraziate dei suoi santi e i paesaggi ben definiti dei suoi dipinti fecero presa su molti artisti emiliani che si adeguarono al suo stile per incontrare un sicuro successo di pubblico.

Queste caratteristiche si ritrovano nella Madonna col Bambino e Santi, a cui l’artista aggiunge di suo il gusto decorativo (derivato dal Pinturicchio) visibile nel trono fantasioso su cui siedela Vergine, scolpito con putti e sfingi, mentre l’aspetto più originale consiste nelle vedute di città di ispirazione germanica, che si scorgono in lontananza nei paesaggi dello sfondo, caratterizzate da alte torri cilindriche dai tetti spioventi in metallo.

Successivamente pare che l’artista abbandonasse l’attività pittorica dopo il suo trasferimento a Modena, dove i documenti ci informano che dal 1517 risiedeva, dedicandosi principalmente all’attività di mascheraio. L’ultimo documento che lo cita vivente è del 1541.

 

                                                                                                                              Simonetta Calzolari

 

 

 

 

 

 

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