Marcello Veneziani domenica al BPER Forum di Modena
Una società senza eredi, che non riconosce come proprio il passato e che non ha niente da trasmettere a chi verrà dopo. La descrive Marcello Veneziani, giornalista e saggista, nel suo nuovo libro “Senza eredi. Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un’epoca che li cancella” (Marsilio, 2024), che presenterà domenica 26 gennaio, alle 17.30 al BPER Forum di Modena, dialogando con il direttore del festivalfilosofia Daniele Francesconi.
Secondo Marcello Veneziani la nostra è la prima epoca senza eredi. Non riconosciamo eredità ricevute e non lasceremo eredità da trasmettere. È l’epilogo coerente di una società senza padri divenuta società senza figli. E ciò vale a partire dagli autori e dalle loro opere.
“La nostra – spiega Veneziani – è una società che nega il passato e che per questo, senza riferimenti a quello che è stato, resta disorientata e incapace anche di proiettarsi nel futuro. I frutti di questo distacco sono diversi, la denatalità, ad esempio. Quella che stiamo vivendo è una forma di nuova barbarie dalla quale possiamo liberarci recuperando i principi di tradizione e comunità. Un contesto nel quale il voto di Trump può essere visto come un tentativo di reagire proprio alla perdita di una tradizione tipicamente americana”.
Per reagire a questa amnesia e salvare il salvabile Veneziani ha composto “Senza eredi”, una raccolta di settanta miniature di saggi, succinte biografie, profili non convenzionali, in vari casi sconvenienti. Da Pascal a Vico, da Leopardi a Manzoni, da Baudelaire a Proust e a Kafka, da Vattimo a Ratzinger, fino ai pensatori e agli scrittori più vicini a noi e viventi: prima di loro, a essere senza eredi sono i classici, i grandi del passato, cancellati o abbandonati, quando non maledetti. La vera sciagura del presente non è l’avanzata dell’Intelligenza Artificiale ma la ritirata dell’Intelligenza Umana: non resta che ribellarsi a questa china riscoprendo un diverso destino.