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‘L’AGRICOLTURA STA MORENDO’. L’ALLARME DELL’IMPRENDITORE AGRICOLO LUIGI GOLINELLI, ANCHE LUI, NEI GIORNI SCORSI IN TRATTORE A BOLOGNA - Indicatore Mirandolese

‘L’AGRICOLTURA STA MORENDO’. L’ALLARME DELL’IMPRENDITORE AGRICOLO LUIGI GOLINELLI, ANCHE LUI, NEI GIORNI SCORSI IN TRATTORE A BOLOGNA

“Stiamo morendo”. Il grido degli agricoltori mirandolesi e della Bassa modenese si è unito lunedì 22 gennaio a quello dei colleghi emiliano romagnoli, in protesta a Bologna. Dopo le maxi manifestazioni degli agricoltori di Francia e Germania contro le politiche dell’Unione Europa e il nulla di fatto ai tavoli tra governo e associazioni agricole di categoria, anche gli agricoltori nazionali si mobilitano.

Trattori in strada, presidi, sit-in, cortei davanti alle sedi istituzionali in tutte le province e regioni italiane. “Il dito è puntato contro le assurde politiche comunitarie – dichiara Luigi Golinelli, imprenditore agricolo e fondatore nel 2019 del ‘Gruppo Pere 2 Euro’ –   e contro tutto ciò che sta penalizzando il nostro mondo, tra cui gli accordi bilaterali su import a prezzi stracciati, il caro mutui, i contributi ridotti e l’impossibilità di usare prodotti alternativi ai fitofarmaci. Ma anche e innanzitutto – spiega – contro le grandi sigle sindacali che finora non hanno mosso un dito se non per ripetere il loro inutile liet motiv: ‘Siamo al lavoro notte e giorno, ma non ci sono soldi’. Però i soldi per le armi – commenta Golinelli – quelli sì che li trovano”.

La protesta, indetta e proclamata a oltranza dai Cra nazionali, i Comitati riuniti agricoli, è diretta contro le politiche agricole dell’Unione europea, le scelte del Governo nazionale e le grandi Confederazioni agricole, “Che non hanno aderito alla manifestazione a difesa della nostra agricoltura quando dovrebbero entrare con forza e in modo combattivo in campo contro le politiche nazionali e della Ue. Nel corso dell’ultimo decennio – continua Golinelli – l’agricoltura ha subito penalizzazioni continue, sia a causa delle calamità naturali sia dei mancati aiuti nazionali ed europei, e le associazioni non hanno mai sostenuto in modo netto il comparto agricolo. Oggi, però, non possono più permettersi di stare zitti. Devono cambiare strada, difenderci con forza o sono destinate, come noi, a soccombere. Altre alternative non ce ne sono. Una cosa è certa, stiamo morendo. Da anni stiamo sostenendo sforzi immani e ci troviamo con un premio assicurativo del 40% di gran lunga inferiore a quello richiesto del 70%”.

Non è più tempo di sonnecchiare e di attendere, “L’agricoltura ha i giorni contati, senza considerare – sottolinea Golinelli – le tante assurdità messe in campo. Da una parte, la Regione dà contributi agli agricoltori per dismettere l’attività per almeno due decenni, e dall’altro concede contributi di 35 mila euro ai giovani intenzionati a iniziare una attività agricola”.

Gli agricoltori si sentono traditi dal governo, dalla UE e dalle Confederazioni agricole italiane, a partire dalla Coldiretti, con il numero più alto di associati. “I cittadini sono tutti dalla nostra parte, siamo commossi dalla loro dimostrazione di affetto e di stima. D’altronde – commenta Golinelli – sanno che il rischio è di non mangiare più prodotti italiani, ma di avere sulle loro tavole prodotti stranieri e magari nocivi alla salute”.