Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image
Scroll to top

Top

No Comments

"LA NOSTRA ALTERNATIVA A CHI NON VUOLE INTEGRARSI" - Indicatore Mirandolese

L’integrazione degli stranieri è un processo che dovrebbe partire da chi arriva, dalla volontà di entrare a fare parte di una comunità, di rispettarne gli usi, i costumi e le tradizioni, imparandone la lingua, insomma dovrebbe essere un atto volontario che non prevede trattamenti discriminatori nei confronti di chi accoglie. L’alternativa a chi non si vuole integrare dovrebbe essere l’allontanamento. Non abbiamo bisogno di persone che ci spiegano come dobbiamo vivere in casa nostra.

E’ evidente che in Italia e in particolar modo nella nostra regione e nei nostri Comuni non è così. Basta infatti sfogliare il programma attuativo per la salute e il benessere sociale degli anni 2013/2014 dell’Area Nord per capire che sono gli italiani a doversi integrare agli stranieri.

Questo bilancio, che è finanziato dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni dell’Aerea Nord stanzia nel 2013 ben 575 mila euro nella voce immigrati – stranieri. In pratica, circa il 15% della popolazione ha a disposizione una quota di bilancio solo ed esclusivamente per sé, in più accede a tutti gli altri servizi sociali al pari del resto della popolazione (Italiana). Per esempio nel caso dei trasferimenti dalla Regione ai Comuni della Bassa la quota destinata solo agli immigrati è del 10%. 

Per fare capire il costo di questa parte della popolazione, basterebbe guardare altre voci di spesa sociale, come mense, scuolabus, contributi per l’affitto, prestiti sull’onore, o semplicemente gli occupanti dei moduli abitativi provvisori (Map), per comprendere la loro incidenza sui bilanci pubblici (e quindi sulle nostre tasche); infatti, in talune voci di spesa oltrepassano il 50% degli esonerati o degli aventi diritto (cioè il 15% della popolazione incide sulla spesa per oltre il 50%). Se guardiamo nel dettaglio il programma attuativo, si notano subito i 170 mila euro destinati al “Centro interculturale quale luogo per la promozione dell’interculturalità” che prevede corsi di italiano, di arabo ecc. (Non capisco perché nessuno mi abbia mai pagato un corso d’inglese), promozione dei servizi del territorio e orientamento, con lo scopo di riconoscere e valorizzare il crescente contesto pluriculturale (integrazione sociale degli immigrati).

Ovviamente chi volete che abbia in appalto la gestione di questa cifra? Una Cooperativa! Oppure i 24 mila euro destinati all’emergenza profughi del Nord Africa, che nonostante siano passati due anni dalle primavere arabe, sono ancora profughi e magari senza un lavoro. Con queste cifre chi glie lo fa fare?

Penso che sia ora di porre fine a questo perbenismo, questo continuo prostrarsi ai loro piedi, dobbiamo affrontare questi problemi senza nasconderci dietro le parole integrazione e accoglienza. Altrimenti non ci resta che prendere una cittadinanza araba e godere così anche noi di tutti i benefits.

 

Guglielmo Golinelli

Capogruppo Lega Nord

 

Submit a Comment