LA FARMACISTA VANDA VERONESI, 100 ANNI DI VITA DA ROMANZO STORICO E UNA AGENDA RICCA DI APPUNTAMENTI. - Indicatore Mirandolese
Ha guidato la sua fiammante Rover fino all’età di 99 anni. Il medico le avrebbe rilasciato la patente anche per l’anno successivo, “Ma sono stata io – dichiara – per coscienza e rispetto altrui a non voler più guidare. È stato difficile rinunciare, per una come me che nel passato ha guidato Bmw e Maserati, ma preferisco così”. La vita di Vanda Veronesi, farmacista, classe 1923, 100 anni compiuti nel dicembre appena trascorso, sembra uscita dalle pagine di un romanzo. Nella sua inconfondibile casa, in viale Gramsci, tinteggiata di rosa e con i nodi d’amore voluti dal marito, il generale di Cavalleria Emilio Grimaldi, morto nel 2007, la storia d’Italia s’intreccia con quella mirandolese e dei coniugi tanto è ricca di eventi, aneddoti, particolari. Alle pareti le foto del generale con il Re Umberto II, con il grande amico Indro Montanelli, poi quelle che ritraggono cene di gala alla Corte dei Savoia, cimeli, doni e oggetti che riportano indietro al ventesimo secolo, ma ancor prima, addirittura al tempo dei Pico.
“La famosa tenuta ‘La Pica’, con torretta emiliana e annessa chiesetta – racconta la dottoressa – venne costruita all’incirca 700 anni fa dai miei avi, e poiché la moglie di uno dei Veronesi era discendente dei Pico venne denominata ‘La Pica’. Nella mia famiglia ci furono anche guerrieri, garibaldini, vescovi, cardinali, frati teologi, ma anche proprietari terrieri e agricoltori, come lo fu mio padre Giovanni, che ricordo come uomo di grande fede e bontà”.
È forse per questo, per questi illustri avi che il destino preparò per la signora Vanda un marito generale, ideatore e fondatore del famoso Museo della Cavalleria di Pinerolo, di fama internazionale. “Mio marito – racconta la dottoressa Veronesi – venne insignito dal Re con l’Ordine Mauriziano e con otto medaglie d’oro al valore per i meriti conseguiti nelle guerre di Spagna, Grecia, d’Africa e nella seconda guerra mondiale, e inoltre fu anche comandante dell’Accademia di Modena. Come lo conobbi? Avevo un fratello medico in servizio in Piemonte, a Pinerolo – continua – e poiché dopo una caduta necessitavo di ripetute sedute di fisioterapia mi invitò a soggiornare in una struttura di ottimo livello, in Piemonte, dove per la prima volta incontrai quello che in futuro diventò mio marito. Lui si trovava là per una caduta da cavallo. Ci conoscemmo bene soltanto alla mia terza seduta, e da lì, dopo il fidanzamento, siamo diventati marito e moglie pronunciando il nostro ‘si’ nella bellissima Pieve di Quarantoli. Avevamo otto anni di differenza, e mai sono pesati, uniti come eravamo sia come coppia sia nella passione dei viaggi e dei nostri rispettivi lavori, io farmacista, e per 40 anni titolare della farmacia di Massa Finalese, lui nell’Esercito. Ci siamo voluti molto bene, e anche la casa ne è testimone. Le porte in vetro con i disegni degli speziali li ha voluti dedicare a me, come del resto i nodi d’amore. Mio marito – continua – era una persona eclettica, pieno di hobby e passioni. Era anche un bravissimo disegnatore tanto che fece uno schizzo per un foulard di Cartier, amava anche la fotografia e vinse parecchi premi. Nonostante una vita sotto i riflettori coltivava la modestia, virtù che apprezzavo tanto”.
La casa della dottoressa Veronesi riporta indietro nel tempo, ma al contempo è proiettata al presente e al futuro. Conversare con la signora centenaria è un inno alla vita. Per chi infatti soffrisse di tristezza per il tempo che inesorabilmente passa, Vanda Veronesi docet. “Il tempo ci viene donato dal Signore, cerchiamo ogni giorno di riempirlo nel migliore dei modi, coltivando pensieri lieti e belli nonostante il momento storico”. Quanto a lei, ha l’agenda fitta di appuntamenti e cose da fare. In questi mesi, per esempio, è impegnata nella vendita di alcuni appartamenti di proprietà e spesso lavora al pc nel suo ufficio. “Faccio personalmente le trattative, lavoro al pc ogni giorno”. Una vita piena di interessi, vissuta ogni giorno da protagonista.