"LA CULTURA NON SI E' MAI FERMATA" - Indicatore Mirandolese
La cultura non si è mai fermata a Mirandola, nonostante crisi e terremoto. L’Assessore Caterina Dellacasa traccia un bilancio del suo mandato amministrativo.
Assessore Dellacasa, cos’è cambiato, in seguito al sisma, nell’attività di promozione della cultura?
«Il periodo pre-terremoto, dalla fine del 2009 al maggio del 2012, è stato caratterizzato dalla necessità di mantenere un’attività culturale viva e articolata, pur facendo quadrare i bilanci sempre più esigui dovuti al patto di stabilità. Il lavoro si è concentrato soprattutto sulle scuole, anche attraverso il coinvolgimento del ricco patrimonio delle associazioni, culturali e non, di Mirandola. Grazie al loro contributo riusciamo ad avere un’attività molto più ricca di quella che le sole forze degli uffici comunali sarebbero in grado di sostenere. Dopo il terremoto, come è ovvio, il tema della ricostruzione sta dominando la scena sia nelle attività che nei servizi culturali. Ancora oggi siamo in attesa di veder ripartire luoghi che erano sì patrimonio storico e monumenti, ma soprattutto che costituivano la casa dei servizi e delle attività culturali. Abbiamo fiducia di poter restituire molto presto alla comunità alcuni di questi edifici: penso ad esempio al Barchessone Vecchio e al Teatro Nuovo, nel frattempo sostituiti da strutture provvisorie che hanno consentito di mantenere vive molte delle attività».
E cosa ne sarà di due edifici storici mirandolesi come il castello dei Pico e la biblioteca?
«Il castello era la casa e lo spazio di tantissimi eventi culturali promossi dall’Amministrazione comunale. È una situazione complicata, sia per la ricostruzione dell’edificio ma anche per la miriade delle attività che lì erano organizzate anche da associazioni pubbliche e private del territorio. Al momento si sta procedendo con soluzioni alternative per continuare a tenere mostre e concerti, ma l’intervento di recupero della struttura sarà molto complesso. Per quanto riguarda la biblioteca, invece, circa a metà maggio inaugurerà la sede temporanea presso il nuovo polo scolastico, con un edificio che permetterà di restituire ai mirandolesi uno spazio dove fare e vivere cultura, riattivando tutti i servizi della biblioteca di via Montanari e apportando anche alcune migliorie grazie alle tecnologie digitali. Sappiamo che la biblioteca di Mirandola non era solo un luogo di studio, ma anche di incontro sociale: visto che dal terremoto e dalla necessità di ricostruire abbiamo l’obbligo morale di cogliere tutte le opportunità, abbiamo ideato il progetto di una biblioteca definitiva che superi i limiti di spazio della struttura di via Montanari. Per questo abbiamo pensato al trasferimento in un’altra sede, individuata nell’ex convento di San Francesco (ex scuola Pico ed ex scuola media De Gasperi), che vorremmo diventi la nuova dimora della cultura dei mirandolesi».
Gianluca Dotti
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