INAUGURA LO STABILIMENTO FRESENIUS - Indicatore Mirandolese
Sabato 5 settembre Fresenius festeggerà il trasferimento nella nuova e più funzionale sede di Mirandola, nella zona dell’ex Maglificio Fontana-Gymnasium. «Sarà una cerimonia informale – fanno sapere dall’azienda – che vedrà coinvolti dipendenti, famigliari e autorità, a coronamento di un passaggio che in gran parte è già completato». Il passaggio dallo stabilimento di Cavezzo è iniziato lo scorso 5 maggio, prosegue in questi mesi con modularità e si concluderà il 31 dicembre, per intralciare al minimo la produzione. Per il momento la fase di assemblaggio dei filtri (che rappresenta il 70% della produzione) è pienamente operativa a Mirandola. I dipendenti per il momento rimarranno i circa 200 di Cavezzo, ma il trasferimento in una sede che ha una potenzialità doppia rispetto alla precedente fa presumere una crescita, legata soprattutto all’ampliamento di mercato. Già oggi l’azienda è numero uno al mondo nella realizzazione filtri per la leucodeplezione del sangue e l’obiettivo è quello di incrementare sensibilmente la produzione. «Quello del biomedicale – spiegano l’amministratore delegato Alberto Bortoli ed il responsabile di alcuni progetti di ricerca Giorgio Mari – è un mercato sempre più complesso e variabile. Occorre produrre in tempi stretti e con grande flessibilità». Il nuovo stabilimento è stato progettato proprio per migliorare ottimizzare il processo e la crescita dell’azienda avverrà soprattutto grazie alle macchine automatizzate. La casa madre tedesca ha dimostrato di credere sull’Area Nord, nel ruolo del distretto. «Progetti come il Tecnopolo e l’Its – prosegue Bortoli – sono un valore aggiunto per questo territorio, perché garantiscono alle aziende la possibilità di trovare in loco le risorse umane e scientifiche necessarie». I vertici aziendali garantiscono che anche l’indotto trae beneficio dal trasferimento di Fresenius, soprattutto per il grande investimento fatto dalla multinazionale in automazione. «La figura del vecchio contoterzista è superata, oggi cerchiamo partner di tecnologie. – dice Mari – Stiamo sempre più orientandoci sui mercati regionale e nazionale, che garantiscono livelli elevati e prezzi concorrenziali». Nel futuro di Fresenius, nata nel 1990 come piccolo laboratorio artigiano di prodotti biomedicali, ci sono le parole crescita ma anche sperimentazione. «La nuova frontiera – conclude Mari – si chiama medicina rigenerativa e cellulare. Anche noi stiamo lavorando in quella direzione».