“I prezzi della Grande distribuzione nell’Area Nord si confermano i più alti di tutta la provincia, e proprio per questo auspichiamo che cresca la concorrenza”. A denunciare il ‘carovita’ nella Bassa modenese è il presidente di Federconsumatori Modena Marzio Govoni.

“Il nostro 28esimo Osservatorio sui prezzi, datato 22 novembre 2022, conferma la Bassa modenese all’ultimo posto nella classifica, e l’impressione è che ci sia poca competizione tra iper e supermercati, a differenza dei discount”, precisa Govoni che invita le amministrazioni dei nove Comuni ad assumere il controllo della situazione e ad aprire le porte a chi vuole lavorare per calmierare i prezzi. “Più in generale, sul tema di prezzi e tariffe a livello provinciale, da oltre un anno – continua – sollecitiamo tavoli di confronto con la Prefettura e con i rappresentanti di aziende, ma finora nulla, e con tutto il rispetto per i rilevatori dei dati Istat il divario tra l’incremento di inflazione segnalato (8,3% nel 2022) e quello percepito dai consumatori (15/20%) è enorme. Non c’è alcun motivo per cui i residenti dell’Area Nord, costretti a migrare nei supermercati più convenienti di altre province limitrofe, debbano ritrovarsi con scontrini fiscali più alti rispetto agli altri residenti della provincia”.

Per Federconsumatori, a fronte di un rialzo dei prezzi a livello provinciale e nazionale, causa dell’inflazione, “Dopo l’egregio comportamento tenuto dalla Grande distribuzione durante la pandemia, oggi, soprattutto nella Bassa modenese, l’incremento dei costi è eccessivo e incide pesantemente su stipendi e pensioni. Non c’è ovviamente solo il carrello della spesa – sottolinea Govoni – ma anche, ad esempio, dei servizi per la casa. Rifare un impianto elettrico, fare un intervento sul tetto o la manutenzione di un elettrodomestico, al di là del 110%, costa tanto di più rispetto a prima, ben oltre il 4% indicato per la provincia di Modena.”