EX GIL DI MIRANDOLA PROSSIMA SEDE DI COMMISSARIATO E POLIZIA STRADALE - Indicatore Mirandolese
Vede la luce il progetto di recupero dell’ex-Gil. La struttura è stata destinata ad ospitare le sedi del Commissariato e della Polizia Stradale di Mirandola. Il progetto ha avuto il via libera l’agosto scorso, e recentemente anche dalla Giunta comunale.
Le origini.
L’’ex GIL, è un edificio storico in stile nazionalista situato fra i “giardini alti” e i “giardini bassi” di Mirandola, sul lato nord del Castello dei Pico, fu costruito per la realizzazione della Casa della Gioventù Italiana del Littorio di Mirandola (GIL).
A seguito delle richieste del Federale della provincia e del comandante locale del GIL, per ottenere dal Comune un luogo dove avrebbero trovato sede gli uffici e le attività della organizzazione, nel marzo 1939, furono avviate le pratiche per la costruzione della struttura denominata anche Casa del Fascio di Mirandola, adempiendo al Regio Decreto che prevedeva l’obbligo ai comuni di fornire le sedi necessarie alla GIL. Il Podestà, Ferruccio Pinotti, diede disposizione di donare un terreno di 4000 mq. e di destinare un finanziamento in corso d’opera. Il Segretario Amministrativo del PNF di Roma il 31 luglio diede parere favorevole per la costruzione e autorizzò le trattative per la vendita della ex Casa del Fascio già sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso, che fu acquistata nel dicembre 1940 dai fratelli del Biscottificio Goldoni.
Il progetto prevedeva tre piani oltre ad uno seminterrato dove sarebbero stati collocati locali tecnici, magazzini e deposito di armi. Il piano terra era caratterizzato da due grandi atri e a spazi dell’OND (Opera Nazionale del Dopolavoro). Al primo piano vi era una grande sala riunioni con a lato uffici e archivi mentre al secondo piano vi erano esclusivamente uffici.
La Torre Littoria, a lato dell’edificio, al primo piano era riservata al Direttorio del Fascio e a biblioteca al secondo. Il balcone antistante sarebbe dovuto servire a pronunciare l’”arengario” durante le adunate vista l’ipotesi della realizzazione di una piazza antistante, poi mai eseguita per lasciare posto ai giardini.
Nel febbraio 1940 il fabbricato, su progetto dell’ingegnere Giuseppe Gipponi, era quasi completamente elevato e nel marzo 1941 tutti i 54 ambienti erano stati coperti, i solai completati, i pavimenti e i serramenti parzialmente realizzati. Nel giugno del 1941, a causa delle difficoltà di approvvigionamento di materiali, i lavori vennero sospesi, ma nel gennaio del 1943 la Casa del fascio di combattimento si avvia alla sua ultimazione. Mancano solo alcune rifiniture tra cui i bassorilievi sul balcone e verso le due estremità del parapetto, dei quali si sono perse le tracce, e la scritta, “Il Partito è l’artefice della rivoluzione, la spina dorsale del regime, il motore delle attività nazionali”. I lavori vennero eseguiti per le opere murarie dalla Cooperativa Muratori, per quelle in legno dalla Segheria e Lavorazione Legno e per quelle idrauliche dalla ditta Mario Berni, tutte di Mirandola. Il collaudo fu effettuato nel marzo del 1943 e il termine dei lavori è del luglio dello stesso anno.
L’edificio funziona anche da carcere per gli arrestati, con sala interrogatori, in attesa di trasferimento a Modena e dal 30 luglio 1944 il fabbricato è occupato dalla sezione del Fascio Repubblicano di Mirandola e dalla Brigata Nera “Mirko Pistoni”.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Alla fine del secondo conflitto mondiale, durante la ricostruzione, l’edificio ora chiamato Ex GIL, viene utilizzato per ospitare quattro famiglie di sfollati e l’interrato viene gestito per una decina di anni dalla Bocciofila Mirandolese, che ha all’interno un bar e all’esterno alcune piste. Nel 1954 passa all’ENAL, Ente Nazionale Assistenza Lavoratori, ad Ufficio del Registro, delle Imposte Dirette, del Comando di Brigata della Guardia di Finanza e magazzino del Monopoli di Stato.
Nel 1972 viene cambiato di destinazione d’uso dal Comune di Mirandola che vi inserisce nel 1974, al primo piano, l’Istituto Cattaneo, che li abbandona nel 2003, mentre i piani superiori sono destinati agli uffici di collocamento.
Anni 2000.
Nello stesso anno 2003 l’edificio viene restituito al demanio. Nel 2012 ha subito seri danni a casa del terremoto. E’ stato quindi sottoscritto un protocollo d’intesa fra: Comune di Mirandola, Agenzia del Demanio filiale Emilia Romagna, Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna e Ministero dell’Interno, direzione Generale di PS al fine di concordare quale fosse la scelta migliore per insediare, una volta ristrutturato l’edificio, la sede del Commissariato e della Polizia Stradale. Il progetto ha avuto via libera il 19 agosto mentre recentemente è stato deliberato anche dalla Giunta comunale. Il Comune farà da soggetto attivatore e disporrà la gara di appalto oltre a seguire la direzione dei lavori. Il primo stralcio, informa l’Assessore Letizia Budri, comporta un quadro economico di 3 milioni e 600 mila euro.