Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image
Scroll to top

Top

ELEZIONI, CALCIOLARI IN CORSA A MEDOLLA - Indicatore Mirandolese

ELEZIONI, CALCIOLARI IN CORSA A MEDOLLA

Alberto Calciolari, 50 enne laureato in lettere e funzionario presso l’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (Ibc), è uno dei candidati a sindaco che correranno a Medolla per le prossime elezioni amministrative del 26 maggio. Calciolari è stato consigliere comunale in paese dal 2004 al 2014 ed è attivo nell’associazionismo culturale e nel volontariato socio-sanitario. Lo abbiamo intervistato.

Calciolari perché ha deciso di candidarsi a sindaco?

«Premetto che la mia candidatura è uscita dopo un lungo percorso di consultazioni, avviato oltre un anno fa dal Pd. Obiettivo era individuare, dentro o fuori dal partito, chi potesse riunire una significativa coalizione di persone, formata da gruppi e movimenti della società locale, che andasse oltre il Pd. Alcuni mesi fa mi è stata chiesta la disponibilità per questa candidatura e ho accettato. Ammetto tuttavia che non è stata una decisione semplice, perché si tratta di seguire un percorso molto duro: viviamo una stagione politica decisamente complessa e mai come oggi il risultato delle prossime amministrative non è scontato».
Quali forze sostengono la sua candidatura?

«La coalizione di lista è ancora in corso di definizione, sebbene diversi gruppi di persone abbiano già espresso il proprio sostegno o la propria adesione. Vorrei ribadire che quella che stiamo creando è una lista civica di area progressista, sostenuta dal Pd ma che va oltre e quindi non coincide col Pd. Ciò che mi fa piacere è la presenza di un gruppo di giovani molto affiatati che stanno partecipando con molto impegno, competenza e serietà ai lavori».
Quali sono i punti principali del suo programma?

«Vorrei prima di tutto dire qual è lo strumento con quale stiamo predisponendo il programma: l’ascolto. Da ottobre abbiamo infatti avviato dei gruppi di discussione e di ascolto allargati a simpatizzanti e persone interessate; l’adesione è incoraggiante (ci siamo trovati anche con diverse decine di persone sedute attorno a un tavolo) e le idee emerse sono buone. Qualcuno mi ha espresso soddisfazione perché, come questi affermava, c’era bisogno di riprendere a parlare di politica direttamente tra persone; e questa è una cosa che forse, negli ultimi tempi, è venuta meno per la preponderanza dei social. Per venire ai punti del programma, data la sensibilità mia e del gruppo di lavoro, penso che verrà sviluppata una particolare attenzione ai bisogni delle persone, delle famiglie, alle giovani generazioni e alla cultura. Ma stiamo lavorando anche su altri settori, come lo sviluppo delle attività produttive e l’ambiente».
Come intenderebbe impostare i suoi rapporti con gli altri Comuni dell’Unione? Come pensa dovrebbe evolvere l’Area Nord?

«Innanzitutto serve prudenza e ogni valutazione specifica andrebbe rinviata a dopo il 26 maggio. Comunque credo che, in generale, la collaborazione tra i Comuni dell’area e, nello specifico, l’Unione siano importanti strumenti. E lo sono in particolare nella misura in cui esprimono quell’autorevolezza adeguata a un territorio di oltre 80mila abitanti e che produce oltre il 2 per cento del Pil nazionale. Penso che i bisogni della società e del tessuto produttivo non possano fare a meno di un sistema di governo articolato su più livelli, capace di valorizzare le peculiarità locali (cosa che i singoli Comuni possono fare bene), così come di aggregare in capo all’Unione quelle politiche che in un contesto sovracomunale possono beneficiare di migliori economie di sistema o di una migliore visione. Anche per questo credo che occorra interrogarsi seriamente su come ottimizzare la governance dell’Unione. Avrei da aggiungere un’altra riflessione sulle prospettive di area; negli anni scorsi sono tra quanti hanno creduto in un percorso di fusione tra Comuni, che potesse portare alla nascita di un ente locale forte e autorevole anche nelle sedi regionali. Tuttavia, questo progetto non è stato concretizzato e a oggi non so se realisticamente vi siano ancora gli strumenti e le condizioni per rilanciarlo».

Quale giudizio dà del doppio mandato di Filippo Molinari?

«È difficile rispondere a questa domanda perché stento a distinguere l’amico dall’amministratore. E comunque parlano i fatti: Filippo Molinari ha amministrato il Comune di Medolla negli anni più duri che la storia ricordi, portando fuori Medolla dall’emergenza del terremoto. Ora il percorso della ricostruzione è prossimo alla conclusione e il tessuto economico, produttivo e sociale del Comune si sta rialzando. Filippo Molinari e la sua Giunta hanno fatto un grande lavoro».
Come immagina Medolla tra cinque anni?

«Vorrei solo usare alcuni aggettivi: serena, prospera, unita, “vivibile”, moderna, amica delle bambine e dei bambini. E mi permetta, pure solidale».