CASO AIMAG: IN RIFERIMENTO AL CONSIGLIO COMUNALE DI CARPI DEL 6 LUGLIO - Indicatore Mirandolese
Riceviamo – e pubblichiamo – dal Comitato Aimag per il Territorio
Considerato il nostro principale scopo di informare la cittadinanza, sentiamo l’obbligo di riferire sui contenuti della comunicazione a sorpresa del Sindaco, all’insaputa dei consiglieri e del Presidente stesso dell’Assemblea in quanto non preannunciata, nel Consiglio Comunale di Carpi del 6 luglio.
La comunicazione dei nomi dei componenti il nuovo cda di Aimag è stata accompagnata da commenti e considerazioni a nostro avviso incomplete e tali da poter distorcere in chi ascoltava la reale portata delle decisioni assunte. Tali affermazioni richiedono un’attenta riflessione; cercheremo di proporle il più brevemente possibile, anche se non potremo essere sintetici.
L’Assemblea di AIMAG del 29 giugno, svoltasi senza la copertura di un Patto di Sindacato di voto tra i soci pubblici, nonostante la richiesta della maggior parte dei comuni di rinviare il voto di nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione in attesa della sottoscrizione di un nuovo Patto, ha deciso a maggioranza le nomine dei 5 componenti di una lista sottoscritta e presentata, dai Comuni di Carpi, Campogalliano, Soliera, Novi, Bastiglia, Bomporto, da Hera e dalla Fondazione CR Carpi.
Questa sorta di patto pubblico-privato ha ottenuto i voti dei 6 comuni detentori di un numero di quote pari al (35,16%), di Hera (25%), della Fondazione di Carpi (7,5%); gli altri soci pubblici (15 comuni area nord e mantovana (29,84 % delle quote) e Fondazione CR Mirandola (2,5%), hanno votato contro o si sono astenuti. Questi numeri dimostrano che la nomina del Presidente, del Vice, del componente indicato da Hera e degli altri due è potuta avvenire solo con l’apporto determinante del voto di Hera.
Concordiamo con la precisazione del Sindaco che la presenza di un consigliere di Hera in cda non costituisce di per sé “influenza dominante”, stante la presenza di altri 4 consiglieri di indicazione pubblica, ma speriamo vorrà concordare il Sindaco che influenza comunque c’è, e se non dominante, è certamente determinante anche per la nomina dei 4 componenti pubblici perché senza il voto di Hera non ci sarebbe questo cda che l’influenza la porta in sé.
Il Sindaco poi disserta su tre punti:
1) sul controllo pubblico, citando sentenze non sappiamo quanto pertinenti all’attuale situazione da lui voluta;
- sulla risposta di Atersir successiva alla sua richiesta di chiarimenti in merito alla gara a doppio oggetto del servizio raccolta e trasporto rifiuti, pervenuta prima della nomina di un consigliere di Hera in cda;
- sul documento approvato nell’ultima seduta del Patto di Sindacato scaduto il 30 aprile, portato ed approvato quale parte integrante nel dispositivo di delibera del Consiglio comunale di Carpi dell’8 giugno 2023 e degli altri 5 Comuni autori della nomina del cda di Aimag nell’ ultima Assemblea dei soci.
Riprendiamo brevemente i singoli passaggi.
Quanto al punto 1) non si comprende come possa sussistere il controllo pubblico in una Assemblea nella quale i soci pubblici detengono solo il voto favorevole del 35,16 % e in un Consiglio di Amministrazione della Società nominato con l’apporto determinante del socio privato. In questa Assemblea, inoltre, sono possibili maggioranze di voto variabili potenzialmente in mano ai due soci privati con il 32,5 % (Hera 25% e Fondazione Carpi 7,5%) delle quote e al solo comune di Carpi che detiene il 20,47 %, con il potere di modificare anche lo statuto della Società.
Sul punto 2) il Sindaco cita solo l’ultima parte del parere del Direttore di Atersir reso al Comune, quasi a voler dire che l’altro parere, reso all’Unione Comuni Area Nord a firma di un dirigente, sia meno autorevole. In realtà da una lettura integrale dei testi, i pareri sono perfettamente coincidenti: condizione necessaria per l’assegnazione del servizio è la sottoscrizione di un Patto di Sindacato di voto che abbia la maggioranza dei soci pubblici in assemblea; nessuno dei due afferma che la condizione sia anche sufficiente, anzi, si richiamano in entrambi gli atti interni, compresa la deliberazione di Consiglio d’Ambito n. 60 del 25 ottobre 2021, dai quali emerge che la posizione dei soci finanziari deve risultare “sterilizzata” rispetto al processo gestionale e che il controllo esercitato dalla parte pubblica deve essere parificabile al possesso dell’intero capitale.
Sul punto 3) Il Sindaco tenta di correggere il tiro rispetto a quanto deliberato circa l’indicazione del Direttore Generale di Aimag da parte di Hera dicendo ora, dopo essersi assicurato il controllo assieme ad Hera del cda di Aimag, che sarà lo stesso cda a indire un concorso pubblico. Gli era sfuggito qualcosa al momento della delibera? Comunque non ci pare un’operazione del tutto trasparente.
Nel documento citato (allegato A della delibera), il Sindaco omette di riferire che quel documento tra le altre cose impegna i sindaci ad “… arrivare alla stipula ed all’approvazione di un nuovo Patto di Sindacato e di patti parasociali prima della votazione del bilancio 2022 e della relativa scadenza del consiglio di amministrazione”.
A questo punto sorge spontanea una domanda: il Sindaco aveva il mandato del suo Consiglio per nominare il cda di Aimag senza un patto di sindacato?