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I "CASTELLANI" NEGLI ANNI QUARANTA - Indicatore Mirandolese

I “CASTELLANI” NEGLI ANNI QUARANTA

Negli anni Quaranta vivevano nel Castello Pico di Mirandola 52 famiglie, ovvero più di 200 residenti. Proverò a ricordarle tutte, scusandomi fin da ora per eventuali omissioni, inesattezze o per la mancanza di alcuni nomi, visto che a quei tempi si utilizzavano i soprannomi. Del resto gli abitanti del Castello erano una popolazione in continuo mutamento per matrimoni, morti, traslochi. Partiamo da ovest, dove adesso c’è il Torrione. Lo gestiva Budri che con pazienza infinita era riuscito anche a creare un orto di circa mille metri, in cui coltivava la verdura. Ci aveva messo anche qualche pianta di prugne, albicocche, nespole e una vite. Naturalmente noi bambini lo “aiutavamo” a mangiare i frutti, ma lui non ha mai picchiato, per rappresaglia, nessuno di noi, visto che era una brava persona. A nord abitava Igea che era inserviente dei Pinotti e aveva due figli, una si chiamava Gloria. Nel cortile nord, in una piccola abitazione, viveva mio cugino Giorgio Mantovani.

La prima entrata a est era dei Frassoldati. La famiglia aveva una rivendita di motorini e di bici della Bianchi. Uno dei figli dei Frassoldati si chiamava Tazio. Nei pressi c’era anche un distributore di benzina e lì vicino si trovava il bar Piombi, gestito da Giuseppe Bergonzini detto “Totò”, sposato con Elsa con cui aveva tre figli: Mario, Antonio e Chico. Nell’altra entrata, saliti pochi gradini, vivevano diverse famiglie: quella di Dirce Gavioli, composta da tre persone, i Varianini (3 persone), i Gambuzzi (4) e i Trentini, con i figli Giordano e Carlo. C’erano poi i Benatti e i Pinotti con il figlio Gianni detto “Merchiori” che ha anche gestito il cinema Pico. Era una buonissima persona.

Io e Carlo tutte le mattine gli portavamo giù il pattume e per lui per ricompensarci ci faceva entrare gratis al cinema. Alla loro destra c’era il tabacchino dei fratelli Aldo e Luigia. Di fianco si trovavano il meccanico di bici, che aveva due figlie: Bianca e Rosanna e la lavanderia di Evans Anderlini, la cui famiglia era composta dalla moglie Anna Maria e dai figli Gianni e Paola. Nell’angolo a sud del Castello che si affacciava su piazza Marconi abitava la famiglia di Mario Musi, con moglie e la figlia Maria Grazia e l’inserviente “Gefa”.  

I Musi avevano acquistato l’osteria e il fabbricato dai Brancolini che a quei tempi gestivano l’osteria Roma. Poco oltre viveva l’idraulico Duilio Bonfatti con la moglie e la figlia Nina. Entrando invece dal portone e percorrendo i famosi 28 scalini si trovava subito la porta della Bolgarella coi figli Adriana, Alberto e Rino. A seguire c’era la famiglia di Bentivoglio Maini con la moglie Laura e i figli Arturo, Francesco, Germano, Marisa, Massimo, Rossana. E poi tutti gli altri: Adolfo Mantovani con la figlia Nely; Walter Mantovani con il padre Guglielmo, la moglie Irma e i figli Franco, Wally, Quirino, Guglielmo e Rino; Severina Cristini e la sorella; Bonfiglio Rebecchi con nonna Elisa (Lisetta), la moglie Lucia, i figli Cesare, Lucia e Tiziano; Dalloi Carletti con la moglie Nordana; Galiano Guagliumi con la moglie Maria Danieli, i figli Adriana, Remo, Romolo, Esarmo; Nedo Brancolini con la moglie Lina. Nella parte del Castello di proprietà di Vincenzo Pinotti abitavamo: Ervè Gavioli, con il fratello Amadio, la madre Luigia, la moglie Diva, i figli Ettore, Adriano, Francesco, Mauro, Isa, Vanna; Luigi Benatti “Al Toch” con la moglie Alba e il figlio Sergio; Aleardo Baraldi, il padre Attilio, la moglie Lina, i figli Massimo e Stefano, la sorella Tiziana. C’erano poi i Luppi con i figli Lorenzo e Paola; Vainer Garutti, la moglie Maggiolina, i figli Giorgio e Marinella; Gino Bignardi (Cincillà) con la sorella Gianna, la moglie Carmen, la figlia Silvia; Alfo Garutti, la moglie Fernanda, i figli Adriana, Lorenzo e Paola.

Poco oltre vivevano Confortini con la moglie Rosa e il figlio Alfio; Pina Gandolfi con Lidia e Mario; Ausilia Andreoli con i figli Paolo, Luciano, Aldo e il nonno Antichiano; Alberto Andreoli con la moglie Vanda; Adolfo Amadelli, la moglie Fiorinda, i figli Marino, Selvino, Giorgio, Rita, Erminia. Nelle porte seguenti abitavano i Reggiani con i figli Rina e Rino; Vincezo Cavicchioni; Benatti “Al Vecc”; Loris Bellia, con la moglie Tama Mantovani e i figli Roberto, Giorgio, Paolo, Tonina e Renata; Giovanni Borsatti; Franco Caleffi; Bodo Venturi, con la moglie Maria e i figli Gelsomina, Luigi e Rino; Odille Caleffi con i figli Flavio e Mirta; Franco Pinotti con la figlia Renata; Giuseppe Pinotti; Vincenzo Pinotti; Alderina; Giovanni e la madre Sederia.

 

 

 

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