Vogliamo esprimere i nostri più sinceri complimenti per l’operazione di polizia giudiziaria che, all’alba di ieri, ha consentito alla Squadra Mobile della Questura di Modena le 18 misure cautelari per traffico di sostanze stupefacenti di vario tipo.

Balzano agli occhi alcuni fatti oggettivi che inducono varie riflessioni, come ad esempio l’alta percentuale di cittadini stranieri coinvolti nella vicenda.

È di fatto una conferma a quanto già detto dal Siulp all’indomani della Festa della Polizia 2024, con i numeri ufficiali di arresti e denunce in relazione agli immigrati presenti sul territorio, cioè che l’incidenza criminale degli stranieri è elevatissima.

Anche il fatto che fosse coinvolta una porzione importante di territorio collinare e montano di questa provincia, è una considerazione che dimostra il fatto che non esistono zone modenesi immuni al traffico ed al consumo di sostanze stupefacenti e che Modena città non è l’unica che soffre per spacciatori e tossici.

Ciò non toglie che la Squadra Mobile operi ben oltre i confini del comune di Modena, anche a distanza di decine di chilometri, a dimostrazione di una grande fungibilità ed operatività anche in territori che sono poco conosciuti, ma che comunque sono soggetti alla circolazione di ingenti quantità di droga.

A questo proposito, secondo quanto appreso dalle notizie di stampa sui quantitativi di sostanze stupefacenti sequestrati, rileviamo che Modena è di fatto paragonabile a città del calibro di Bologna, Verona e Firenze pur avendo un numero di cittadini sensibilmente inferiore, a riprova che il numero di consumatori è verosimilmente più elevato.

Infatti, come è stato evidenziato nel corso della conferenza stampa, le indagini sono state avviate nel 2020, quando vi erano regole assai stringenti per quel che concerne gli spostamenti, ma ciò non ha minimamente impedito a trafficanti e consumatori di muoversi nel territorio, poiché domanda ed offerta sembrano essere immuni ai precetti della società ma anche al comune buon senso.