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MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI: GLI ARRIVI E I PROBLEMI NON SI ARRESTANO - Indicatore Mirandolese

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI: GLI ARRIVI E I PROBLEMI NON SI ARRESTANO

Riceviamo e pubblichiamo dal Siulp Modena (Sindacato della Polizia di Stato) il seguente comunicato stampa:

 

“Nonostante siano state dette e scritte moltissime cose sull’arrivo e la presenza di minori stranieri non accompagnati (MSNA) a Modena, i problemi relativi a questa drammatica realtà non solo non si arrestano, ma non sembrano nemmeno diminuire. Gli arrivi non si fermano e quindi ogni giorno – e ci teniamo a sottolineare questa cadenza – si presentano in Questura minori stranieri o presunti tali, che chiedono assistenza in quanto non accompagnati.

È bene che si sappia che questi ragazzi si presentano quasi sempre di pomeriggio o di sera, per cui è necessario fermare almeno una pattuglia della Squadra Volante per tutte le obbligatorie attività di identificazione e fotosegnalamento, e quindi per l’affidamento alle cooperative ed enti assistenziali accreditati presso Comune e Prefettura o sedicenti parenti.

Quasi sempre significa bloccare una pattuglia che pertanto, anziché fare controllo del territorio ed effettuare gli interventi richiesti dai cittadini, stazionerà in Questura per fotografie, impronte digitali e compilazione di moduli, oppure in ospedale per le necessarie pratiche per verificare se si tratti effettivamente di un minore oppure no (la valutazione della maturazione ossea del polso e della mano, visita auxologica ecc.).

Quindi tutti i giorni, per ore ed ore, uno o più equipaggi della Squadra Volante (oltre a personale della Polizia Scientifica, dell’Ufficio Immigrazione e dell’Anticrimine) sono costretti ad interrompere le proprie attività a causa di questo continuo, ininterrotto flusso di immigrati sedicenti minori che si recano a Modena in quanto notoriamente particolarmente accogliente, ospitale e ricca di opportunità. Solo per questo motivo?

Come Siulp, abbiamo il sentore che questi arrivi siano in realtà pianificati, ovvero progettati al fine di far giungere a Modena ragazzi che per la maggioranza dei casi sono tunisini, in particolare di Kairouan.

La comunità tunisina è composta da poco più di 100.000 cittadini regolari in tutta Italia, e Emilia-Romagna è la prima regione per presenze tunisine, che ne accoglie quasi il 21%. In particolare Modena e la prima provincia in regione con circa 5600 presenze.

Purtroppo rileviamo che proprio quei ragazzi sembrano essere spesso al centro di problemi riguardanti l’ordine e la sicurezza pubblica cittadina: gli MSNA tunisini sarebbero spesso coinvolti in comportamenti antisociali che spesso sfociano in reati predatori o spaccio di stupefacenti.

Non è infatti un caso che le Volanti ne abbiano denunciati numerosi e che la Squadra Mobile ne abbia segnalati almeno una ventina nel corso dell’operazione antidroga dello scorso mese di giugno.  E sappiamo che l’attuale normativa è molto generosa, anche dal punto di vista penale, nei confronti dei minori, tanto da rendere quasi inefficaci o comunque prive di deterrenza, le attività di polizia.

In sostanza, il problema si ripercuote due volte sulla sicurezza dei cittadini modenese: la prima volta quando minore straniero si presenta in questura e quindi una o più Volanti devono abbandonare il controllo del territorio, la seconda se il minore in questione – come già accaduto diverse volte – crea problemi di ordine e sicurezza pubblica.

A quando l’inversione di tendenza?”