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MIRANDOLA DEDICHERÀ LA PANCHINA DI VIA CIRCONVALLAZIONE A SERGIO BALDINI - Indicatore Mirandolese

MIRANDOLA DEDICHERÀ LA PANCHINA DI VIA CIRCONVALLAZIONE A SERGIO BALDINI

Il Comune dedicherà la panchina di via Circonvallazione alla memoria di Sergio Baldini.

Su quella panchina nei viali della Circonvallazione ovest, nei giorni scorsi ricoperta di fiori, e nella stagione fredda davanti al suo negozio di abbigliamento Sergio Baldini ha elargito amore a piene mani.

Ai tanti ‘viandanti’ mirandolesi, stanchi e assetati, in cerca di ascolto e di aiuto, e ai tanti che si fermavano, anche solo per parlare di cose lievi, come il calcio.

Non erano mai colloqui banali, anche se duravano pochi istanti lasciavano il segno di quella cristianità che Sergio viveva pienamente. Negli anni, le tante persone fragili e bisognose di conforto hanno trovato nell’amico ‘Baldo’ una guida sicura, un aiuto quotidiano.

Tanto che non era scontato trovare il negozio aperto negli orari canonici. Se chiuso, significava che il titolare stava compiendo il ‘bene’, e comunque sarebbe tornato per accontentare i vari clienti. La sua morte improvvisa all’età di 67 anni, il 27 giugno a Roma, dove si era recato su invito del figlioccio medico Antonio a fare riabilitazione, dopo tre mesi trascorsi in ospedale a Mirandola, ha lasciato la città nel dolore. A testimoniarlo, la folla di persone commosse presenti al rito funebre in Duomo, e i tanti che sono passati dal fratello Silvano e da Olga a La Baracchina.

“L’amore per mio fratello Sergio e l’affetto dimostrato nei nostri confronti ci aiutano a non sentirci soli nel dolore. Ringrazio tutti di vero cuore”.

Il Duomo, che per anni ha raccolto le preghiere di Sergio, il giorno dei funerali ha riunito le preghiere di tutti per lui, ‘servo buono e fedele’, e per i familiari, il fratello e i nipoti Fiorella, Paolo, Roberto.

“La memoria di Sergio ci ha portato qui – ha dichiarato nel corso dell’omelia il parroco Don Fabio –  . La sua vita, ad un certo punto, ha preso coscienza del valore del Battesimo, sentendosi chiamato da Gesù a vita nuova. Sergio ha vissuto in mezzo a noi come immagine di chi vive in anticipo la gioia dell’eternità. Da quella panchina abbracciava ogni persona, abbracciava la vita degli altri, mettendo a frutto i talenti che il Signore gli ha dato”.

Quella panchina sarà dedicata a lui, perché il suo ricordo non si spenga mai. Il sindaco Alberto Greco, presente alle esequie, conoscendo la generosa ‘missione’ di Sergio ha stabilito assieme alla giunta l’intitolazione della panchina.

“Dalla terrazza di quella panchina Sergio andava incontro ai bisogni degli altri” – come ha scritto una parrocchiana nel suo ‘ricordo’ letto in chiesa, sottolineando anche l’amore nutrito per i genitori e le cure prestate alla mamma per lunghi anni. “Sei stato per tutti noi un faro di luce, grazie Sergio”.