NO AD AIMAG SOTTO IL CONTROLLO DI HERA, È L’ORA DELLA SCELTA - Indicatore Mirandolese
A fine mese, alla scadenza del patto di sindacato di Aimag, si giocherà il futuro della società e con essa quello dei servizi ambientali nei territori di riferimento della Bassa Modenese, della Bassa Mantovana e delle Terre d’Argine, ma non solo. In ‘gioco’ c’è anche il futuro dell’indotto imprenditoriale e dell’occupazione che da essa generano. In sostanza, il futuro di una realtà fondamentale, che affonda le proprie radici e basa il proprio futuro sul territorio.
Gli scenari sono due: se il patto di sindacato sarà rinnovato sarà confermata l’attuale forma di governance che assicura ai comuni la maggioranza nell’assemblea dei soci e quindi il controllo pubblico sulla società. Una garanzia per il mondo delle imprese, per l’occupazione e per il Comune di Mirandola che con i dividendi finanzia i servizi pubblici.
Se il patto non sarà rinnovato ci si avvierà di fatto verso il controllo privato della società da parte di Hera, socio che attualmente detiene il 25% delle quote, S.P.A. quotata in borsa che risponde a logiche ormai lontane dal carattere territoriale e sociale rappresentato da Aimag. Uno scenario, quest’ultimo, che soddisferebbe le mire di un socio privato, e probabilmente di qualche sindaco in scadenza di mandato, ma che porterebbe Aimag nelle mani di Hera che, in virtù della maggioranza relativa, ne assumerebbe così il controllo, a costo zero.
La posizione del Comune di Mirandola è sempre stata chiara e ferma: rinnovare il patto di sindacato così come è, per garantire il controllo pubblico, il valore sociale ed economico di Aimag e il legame con il territorio. Come Amministrazione possiamo dire di avere fatto e di continuare a fare tutto ciò che è possibile per sostenere le ragioni del si al rinnovo del patto di sindacato. I motivi sono molteplici” – afferma l’Assessore comunale con delega alle società partecipate e ad Aimag, Roberto Lodi. “Parliamo della tutela di oltre 600 famiglie di lavoratori Aimag sul territorio dell’Area Nord, di cui 350 solo a Mirandola. Parliamo di un indotto patrimonio aziende del territorio che lavorano per Aimag. Parliamo di dividendi per il Comune di Mirandola, socio Aimag, che hanno garantito 4 milioni di euro in 6 anni. Su questo punto abbiamo simulato che nello stesso periodo, la politica dei dividendi portata avanti da Hera, avrebbe fatto mancare alle casse del nostro comune oltre un milione di euro. Fondamentali per un comune come il nostro.
E’ il tempo di scegliere da che parte stare: da una parte c’è chi, come il comune di Mirandola e diversi altri comuni dell’area nord e del basso mantovano ha scelto di stare dalla parte di Aimag, volendo confermarne il controllo pubblico da parte dei comuni; dall’altra parte c’è chi, per un posto al sole chissà dove e chissà quando, ha già ceduto al socio Hera e da settimane si è trincerato in un deplorevole silenzio. Proprio nel momento in cui sarebbe stato opportuno aprire una discussione pubblica trasparente e di merito con il territorio e le associazioni di impresa. Cosa che il Comune di Mirandola ha proposto.
Il rischio di compromettere questo patrimonio della comunità è reale. Mirandola, assieme a tanti altri comuni, continuerà questa battaglia, per scongiurare lo scippo di un patrimonio che non è dei Sindaci o dei manager, bensì dei cittadini.