OSPEDALE DI MIRANDOLA, LETTERA DELL'EURODEPUTATA ON. ALESSANDRA BASSO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE - Indicatore Mirandolese
Gentile Presidente Bonaccini,
le scrivo all’indomani della visita a Cento di Ferrara, dove, a difesa del Pronto Soccorso che rischia di essere chiuso o irrimediabilmente ridimensionato, ho trovato una città costernata, trasversalmente preoccupata del destino del proprio ospedale e, con esso, della tenuta sociale della comunità. Ho trovato anche una città in nessun modo rassegnata, che ha organizzato presidi, camminate e raccolto migliaia e migliaia di firme, compresa la mia, per evitare quanto sembra già scritto in piano di riorganizzazione che, come una mannaia, si abbatterà anche sul Santissima Annunziata. Mi è stato domandato se intendessi chiederle di “risparmiare” il Pronto Soccorso centese, peraltro frutto di un meritorio gesto di generosità da parte del territorio attraverso la Fondazione Carice. È così. Intendo chiedere di evitare che chiuda il presidio di emergenza di una città di 36mila abitanti e del bacino dell’Alto Ferrarese con i suoi oltre 78mila abitanti, come intendo chiedere di impedire la chiusura del Punto Nascite di Cento, che la conclusione dello stato d’emergenza legata al terremoto avvicina sempre più.
Inoltre intendo chiedere che cessi la sospensione a tempo indeterminato e riapra il Punto Nascite di Mirandola e che non sia prevista la serrata del Pronto Soccorso del Santa Maria Bianca, che cessi l’impoverimento dell’ospedale del Delta di Lagosanto, i cui posti letto si sono progressivamente ridotti da 285 a 184. Mi fermo alle ultime tre strutture che ho recentemente visitato, ma potrei continuare per molte pagine perché il nodo è, nei fatti, un continuo depauperamento della Sanità locale. L’esatto contrario della lezione imposta dalla pandemia, che ha ingiunto una riflessione sull’importanza di un tessuto sanitario capillare e sul ruolo fondamentale dei presidi periferici, su quanto la presenza di questi servizi, essenziali, sia imprescindibile per la salute delle fasce più fragili e per la sopravvivenza dei centri in cui le persone e le famiglie decideranno di vivere. Anticipo l’obiezione che mi muoverà sul ruolo dell’attuale governo, facendo presente come l’allora ministro (di due Governi) Roberto Speranza abbia mancato, in particolare nell’esperienza “Draghi”,di imprimere lo scatto giusto alla Sanità, attagliandola alle esigenze del post covid e della sopraggiunta crisi economica e i relativi incrementi energetici. Preferisco portare invece alla sua attenzione la risposta del vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, alla mia interrogazione sulla “Tutela della stabilità demografica tramite finanziamento dei punti nascita”. Il documento si conclude con il suggerimento che gli Stati membri possono proporre un aggiornamento dei rispettivi Piani di Ripresa e Resilienza. Una volontà già espressa dal nostro Governo, che la Regione, abbandonando posizioni ideologiche, potrebbe sostenere,richiedendo una rimodulazione a vantaggio del proprio sistema sanitario. Metto sul tavolo queste istanze e queste riflessioni, con l’auspicio di poterne parlare personalmente. Confidando in un prossimo incontro, a stretto giro, porgo distinti saluti.
On. Alessandra Basso
Eurodeputata Lega-Id