MIRANDOLA: GLI STUDI SULL’AVIFAUNA LOCALE E LA RINASCITA DI CASA ARGINONE CON L’ARRIVO DEI RICERCATORI NELLE VALLI - Indicatore Mirandolese
L’impegno dell’Amministrazione comunale volto a sostenere la biodiversità ha riportato alla riapertura dell’edificio chiuso da anni
Con l’istituzione dell’importante Zona di Protezione Speciale (ZPS) delle Valli Mirandolesi, sono stati numerosi – e lo sono ancora oggi – i ricercatori che negli anni sono arrivati sul territorio del Comune di Mirandola. Tra questi da segnalare, in particolare la ricercatrice Daniela Campobello dell’Università di Palermo che ha svolto cospicue ricerche sull’avifauna locale e ha dimostrato il proprio interesse nel proseguire tali studi anche nell’anno 2022. Il progetto che sta attualmente sviluppando ha lo scopo di descrivere il corteggiamento del Cuculo, altro “abitante vallivo”. Un traguardo, nell’insieme, quello delle valli come luogo di ricerca, raggiunto grazie anche alla stretta collaborazione tra il Comune, il Centro di Educazione alla Sostenibilità “La Raganella” e la S.O.M. Stazione Ornitologica Modenese “Il Pettazzurro”.
La tutela del Falco grillaio Ultimamente inoltre, il CNR ha inserito il Sito ZPS delle Valli Mirandolesi tra i luoghi di tutela della specie Falco naumanni, il Falco grillaio, un piccolo rapace diurno a priorità di conservazione a livello europeo. Si sviluppa così anche nel territorio il progetto europeo LIFE Falkon con la presenza di numerosi ricercatori. Progetto che mira a favorire la conservazione del rapace attraverso la realizzazione di nuovi siti di nidificazione e a promuovere l’espansione verso nord della specie, dovuta ai cambiamenti climatici.
Le valli, luogo di ricerca Di fronte quindi a necessità universitarie di ricerca sulla biodiversità del territorio, l’Amministrazione comunale ha provveduto a mettere a disposizione una struttura ad uso foresteria per l’ospitalità di studenti e ricercatori. “Da oltre un mese infatti – spiega l’Assessore al Turismo Fabrizio Gandolfi – “Casa Arginone” grazie all’accordo raggiunto fra il Comune di Mirandola e la Cooperativa Agricola Focherini, ha riaperto i battenti. Attualmente sta ospitando ricercatori dell’Università di Palermo tesisti e dottorandi dell’Università di Torino, di Modena e Reggio e di Firenze. Non mancano inoltre gli stranieri, provenienti in questo caso dalla Finlandia. Una ricca lista di ospiti che, da pochi giorni, ha aumentato il proprio numero con l’arrivo dei ricercatori del CNR – IRSA (Istituto di Ricerca Sulle Accque) e Università di Milano. Un nutrito gruppo di lavoro impegnato su due fronti: studiare sia i comportamenti del cuculo, ed entrare nel vivo del progetto Life Falcon per la salvaguardia del falco grillaio. Non a caso, Mirandola è il secondo punto in Italia dopo Matera, dove questa specie prolifica.”
La promozione della biodiversità Non solo l’ambito biomedicale dunque, ma anche la promozione degli studi sulla biodiversità che popola il territorio vallivo mirandolese. In particolare di quei volatili che ne hanno fatto un punto di riferimento in cui transitare e riprodursi come il poc’anzi citato falco grillaio. “Per rispondere all’esigenza dei ricercatori dell’Università di Palermo e del CNR – spiega l’Assessore Gandolfi – di trovare un luogo in cui alloggiare durante i periodi di ricerca sul campo, il Comune di Mirandola ha preso in affitto l’edificio B&B Casa Arginone, chiusa da parecchi anni. L’ha risistemato, grazie anche all’apporto del Ceas La Raganella, molto attivo nella promozione valliva, affinché possa fungere da foresteria e luogo di accoglienza per i ricercatori. Una soluzione, che rappresenta una bella occasione per il Comune e più in generale per il nostro territorio. Scegliendo infatti di ripristinare un edificio da tempo inutilizzato, si è scelto di favorire la ricerca sulla biodiversità e così di assecondare determinate esigenze universitarie. In futuro il Comune conta di affidare la struttura in gestione per garantirne l’apertura in modo continuativo a chiunque decida di permanere per più tempo nelle valli sia per la ricerca che per la visita del territorio come semplice turista.”
“Sexy code”: progetto di studio accademico sul cuculo che coinvolge università italiane e straniere
Le valli mirandolesi si sono rivelate un luogo ideale per la ricerca sull’avifauna ed in particolare sui comportamenti di determinate specie. Ad esempio ce ne sono alcune che prima ancora di riprodursi, sono impegnate in rituali di corteggiamento a volte elaborati. È il maschio che deve ‘convincere’ la femmina che lui è il migliore, ovvero che sarà il migliore padre a fornire cure parentali. Possibile che una specie non le fornisca? È il caso del Cuculo (Cuculus canorus): una specie di parassita di cova. Depone le proprie uova in nidi di altri che di fatto diventano i genitori adottivi dei suoi pulcini. È una specie migratrice che viene a riprodursi sulle valli mirandolesi.
A tal proposito è in corso un progetto denominato “Sexy code” condotto da un gruppo di ricerca formato da studenti e ricercatori provenienti da diverse realtà accademiche italiane e europee – è coordinato dalla prof.ssa Daniela Campobello dell’Università di Palermo con la collaborazione del Dott. Matteo Dal Zotto (UnMoRe) e della dott.ssa Gabrielle Davidson (University of Cambridge), con la raccolta di dati in campo da parte di studenti magistrali e triennali dalle Università di Modena e Reggio Emilia (UniMoRe), Torino, Firenze, e Berlino – e supportato logisticamente dalla Stazione Ornitologica Modenese (SOM). Il progetto si prefigge di descrivere il corteggiamento di questa specie attraverso osservazioni comportamentali associate ad analisi bioacustiche. L’indagine sarà anche accompagnata da un’analisi di variabili vegetazionali, sia fisiologica e molecolare.
Comprendere al meglio l’ecologia del Cuculo, così come di altre specie fondamentali per la biodiversità e l’equilibrio dei nostri ecosistemi, è di primaria importanza per tutelare il patrimonio naturalistico italiano, sempre più a rischio.