MIRANDOLA, RICOSTRUZIONE: “AFFERMAZIONI DECISAMENTE FUORI LUOGO” - Indicatore Mirandolese
In merito a quanto dichiarato dal Consigliere di minoranza (quota PD) Roberto Ganzerli, l’Amministrazione Comunale, rappresentato per l’occasione dal Vice Sindaco Letizia Budri, puntualizza quanto segue: “Le affermazioni di Ganzerli, oltre che intrise di retorica e propaganda, contengono numerose inesattezze e utilizzano, a scopo puramente polemico, un veicolo alternativo a quello democraticamente preposto, quale è il Consiglio comunale. Una ricostruzione che non tiene conto di un ultimo triennio che nulla ha di ordinario e che, a causa del rincaro dei costi delle materie prime e dell’energia, ha messo a severa prova la tenuta vari settori, specialmente quello delle costruzioni. Ne è la riprova il fatto che la stessa Regione Emilia-Romagna sia intervenuta con aggiornamenti ravvicinati del prezzario delle opere pubbliche e, in affiancamento ai decreti nazionali, con un’ordinanza specifica per l’aggiornamento e la compensazione dei prezzi, al fine di scongiurare una paralisi dei cantieri che iniziava a palesarsi.
L’Amministrazione, grazie al prezioso ed immancabile lavoro degli uffici tecnici preposti, – ricordando i problemi nel reclutamento di personale tecnico, che sconta sia il Comune ma anche la stessa struttura commissariale regionale, che negli ultimi due anni ha portato avanti con estrema fatica l’attività di supporto attraverso il personale sisma (l’ufficio lavori pubblici di Mirandola per oltre due anni non ha avuto la sostituzione di 7 tra tecnici e amministrativi) – in questo ultimo anno e mezzo si è impegnata anche nel valorizzare al massimo le risorse messe a disposizione dal PNRR. Mirandola è risultata aggiudicataria, a differenza di altri Comuni, di importanti risorse come ad esempio i 5 milioni di euro destinati alla rigenerazione urbana (tra gli interventi il cofinanziamento per il recupero delle Scuole elementari di via Circonvallazione), o il finanziamento di 440 mila euro per la realizzazione del refettorio al plesso della Scuola Primaria di via Pietri, per aumentare l’offerta di tempo pieno e per la realizzazione del nuovo Nido – che garantirà ulteriori 50 posti in risposta a graduatorie in continuo aumento- solo per citarne alcuni.
In questa cornice, che non ha nulla a che vedere con la Mirandolexit, dal momento che i servizi impegnati in queste attività sono in capo al Comune e non intercettano le dinamiche legate al rientro delle funzioni conferite, è corretto chiarire come gli interventi citati si riferiscano al restauro di immobili vincolati, caratterizzati per definizione da una complessità operativa, che deve costantemente tenere in considerazione i pareri degli Enti preposti alla tutela. Citando ad esempio il Palazzo Municipale, sarebbe stato sufficiente partecipare ad una delle giornate di apertura dei “cantieri aperti”, da poco tenute, per comprendere, potendo confrontarsi con i tecnici impegnati in prima linea, la necessità di questa variante per la prosecuzione del restauro. Rispetto al Teatro Nuovo, i cui lavori sono effettivamente in sospensione, invece, – come spiegato il mese scorso all’assemblea dei palchettisti – non si è trattato di un tempo morto, bensì di una finestra necessaria ai tecnici al fine di predisporre la variante, ora in valutazione, per far fronte a circostanze impreviste e imprevedibili, come la pressione della fornitura idrica, che non essendo più garantita dal gestore del servizio idrico secondo i parametri utilizzati in progetto, ha determinato un necessario adeguamento di tutto l’impianto antincendio che, come si può intuire, per un teatro è fondamentale. Su Ex GIL ed Ex Milizia, per cui il comune è soggetto attuatore e non può impegnare risorse proprie, si stanno affrontando le criticità emerse, proprio al fine di garantirne il pieno recupero.
Rispetto alla presunta eredità citata dal Consigliere di minoranza, urge una doverosa puntualizzazione, in particolare sul progetto di recupero delle Scuole elementari di via Circonvallazione si sono dovute affrontare importanti riflessioni, dal momento che l’ipotesi di rifunzionalizzazione ad uffici comunali proposta dalla precedente Amministrazione, avrebbero determinato la totale perdita dei finanziamenti residui (pari a circa 1 milione e 100 mila euro), oltre che la restituzione di 1 milione e 200 mila euro di fondi già utilizzati, trattandosi di risorse impegnate sull’ordinanza 42/2012, specificamente riferita a immobili ad uso scolastico (che quell’uso devono mantenerlo). Il progetto definito-esecutivo è stato trasmesso in Regione ad ottobre scorso, ed il 1 Giugno è arrivato il parere positivo della Sismica: si attende ora solamente il parere di congruità per procedere all’approvazione del progetto.
Sono diverse, infine, le progettazioni che l’Amministrazione ha ripreso, a partire dal Castello Pico, per arrivare agli interventi di adeguamento sismico delle Scuole di infanzia di via Toti e viale Gramsci; mentre per altri, i progetti sono già stati trasmessi e si è in attesa del parere di congruità da parte della Regione: per citare due esempi lo Stadio “Lolli” e la Casa comunale di San Martino Spino”.
Questo l’intervento del capogruppo Pd in Consiglio comunale a Mirandola, Roberto Ganzerli, in merito relativo alle opere pubbliche:
“Ci chiediamo quanto costerà il blocco delle opere pubbliche alla città di Mirandola. Il Palazzo Municipale ha l’ennesima variante in elaborazione, a data da destinarsi; il Teatro nuovo subisce la stessa sorte, impantanato in modifiche che vanno dagli impianti anti incendio alla reintroduzione del lampadario centrale, che non ha ancora una soluzione; il palazzo Ex Milizia ha ancora meno fortuna, in quanto i lavori sono ancora sospesi perché solo ora c’è, si spera, un incaricato tecnico per la progettazione; l’ex Gil non ha sorte migliore perché, si è scoperto, dovrà reintegrare il progetto sicurezza, e così le ex scuole elementari Dante Alighieri, che purtroppo, dopo il cambio di destinazione, sbandierato in campagna elettorale, da nuova sede del Comune a scuole elementari, non ha ancora completato il progetto esecutivo.
La lista é lunga e comprende tutte le opere pubbliche che risultano ferme, più o meno allo stesso punto di quando la giunta leghista le ha avute in consegna nel 2019. A quanto pare non sanno nemmeno vivere di rendita. L’impossibilità di terminare una sola di queste opere nel quinquennio leghista, sommato ad una irrisoria capacità di investimento e di programmazione e alla sciagurata scelta della Mirandolaexit, stanno indebolendo la nostra città. Noi non diciamo che sia tutto fermo, ma si ha l’impressione che la Giunta si muova solo per fare propaganda: questo non è il passo che deve tenere una città con la storia e l’economia di Mirandola. Infine, risulta che il settore lavori pubblici sia in una fase perenne di riorganizzazione e precarietà, e sembra che fra urbanistica e lavori pubblici ci siano centinaia e centinaia di pratiche ferme o in grave e ingiustificabile ritardo. Ci dovremo tornare, anche in Consiglio comunale, ma intanto resta la domanda iniziale: cosa costerà ai mirandolesi l’incapacità di questa Giunta di pensare oggi al futuro di Mirandola e delle prossime generazioni?”.