LUNGA VITA AI DIRITTI DI BAMBINI E ADOLESCENTI - Indicatore Mirandolese
Si celebrano 30 anni di Convenzione in Italia
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989, è il trattato sui diritti umani maggiormente ratificato al mondo con 196 Stati Parte. La convenzione è entrata in vigore, diventando vincolante per gli stati parte, nel settembre del 1990 riflette una nuova visione delle bambine e dei bambini non più come oggetto di cura, ma come soggetti di diritto.
In Italia la Convenzione fu ratificata con la legge n. 176 del 27 maggio 1991 e sono passati trenta anni da quando è legge nel nostro Paese.
Da allora sono stati compiuti notevoli passi in avanti attraverso l’adozione di 27 leggi per dare attuazione a quanto previsto dal trattato. In questi anni si sono susseguiti importanti cambiamenti nel nostro paese, per citarne alcuni:
- È stata istituita una Commissione parlamentare e dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza;
- È stata istituita una Giornata nazionale in occasione del 20 novembre;
- È stata istituita la figura dell’Autorità garante per l’Infanzia e l’adolescenza, una Istituzione indipendente, con funzioni di promozione, collaborazione e garanzia per i diritti dei più piccoli.
In questi trent’anni è stato possibile ridurre di due terzi la mortalità neonatale, infantile e dei bambini sotto i 5 anni, compiere importanti progressi nella vaccinazione contro il morbillo, una malattia estremamente contagiosa che può provocare grandi epidemie ovunque le persone non siano vaccinate e ogni giorno e bambini e ragazzi si sono interfacciati a internet.
Nonostante ciò il tasso di natalità ha subito un forte calo e le crisi economiche relative alla pandemia da Covid-19 hanno avuto un impatto negativo sui diritti dei bambini e degli adolescenti, facendo risalire il numero di individui e famiglie in povertà assoluta.
Affinché l’impatto della pandemia non rischi di cancellare i progressi compiuti è necessario investire sulle nuove generazioni, garantendo loro accesso a servizi educativi adeguati sin dalla prima infanzia.