Domenica 27 gennaio alle ore 20.45, presso la sala Ariston di Camposanto (MO), andrà in scena lo spettacolo Memoria di un viaggio di sola andata, tratto dalle opere Se questo è un uomo e La tregua di Primo Levi. L’adattamento in prosa, l’interpretazione e la regia sono di Andrea Ferrari con la partecipazione di Ilaria Sita e del Maestro Vincenzo Murè.

Il partigiano Primo Levi fu catturato dalla milizia fascista e nel 1944 fu deportato ad Auschwitz. Iniziò a scrivere Se questo è un uomo durante la sua prigionia, ma non è solo il diario e il memoriale di un deportato: può essere considerato una riflessione letteraria da includere a pieno titolo nelle opere sociologiche e storiche. È un documento schietto, un classico che contiene il racconto dei lager, ovvero la mortificazione, l’offesa, l’umiliazione dell’uomo prima ancora del suo annullamento nello sterminio di massa. Le parole ricordano uno dei periodi più bui dell’umanità, il periodo in cui l’essere umano è stato obliato e nello stesso tempo ha raggiunto il punto più profondo: quello del dolore. L’autore, però, sul Secondo conflitto mondiale, non ha scritto solo Se questo è un uomo ma anche La tregua, un resoconto del suo ritorno a casa, vagabondando su e giù per il vecchio Continente, ancora in preda alla follia collettiva, che lo fa riflettere su come, appunto, i suoi ultimi mesi di viaggio siano stati una tregua concessagli dal destino.

Il recital è una testimonianza coadiuvata da immagini e musiche per meglio entrare in quelle atmosfere; l’intento, però, non è quello di celebrare la solennità degli eccidi o i caduti, ai quali tuttavia è giusto rivolgere il pensiero e di cui è doveroso tenere viva la memoria. Il vero obiettivo dello spettacolo è valorizzare il messaggio e i contenuti espressi dallo stile e dalla scrittura di Primo Levi, dove sono presenti verismo e lirica, fato e provvidenza, un dio un po’ distratto o un atomo folle, chimico qual è stato Levi, elementi che hanno viaggiato in parallelo in quel frangente della sua vita. Tuttavia, quello che si evince dalle parole e dalle testimonianze dell’autore è che il binario della vita è unico e di sola andata, anche se lui, come altri, ha potuto fare ritorno a casa. Inoltre si può comprendere che il viaggio di ritorno non è stato altro che una tregua che la morte ha concesso alla sua vita: piccole distrazioni che concedono all’uomo brevi ma preziosi sospiri di felicità.

Lo spettacolo è ad ingresso libero e gratuito, è prodotto dalla Compagnia teatrale “Andrea Ferrari” ed è organizzato dall’Amministrazione Comunale di Camposanto insieme alla Consulta del Volontariato e delle Associazioni di Camposanto.