Due capannoni crollati, cinque milioni di danni. Il terremoto ha lasciato il segno in via dell’Industria 710 a San Felice sul Panaro, sede dell’azienda Edilteco che, dal 1981, produce malte e intonaci termoisolanti. E lo ha fatto soprattutto con la scossa del 20 maggio quando si è sbriciolato l’edificio che ospitava gli uffici e il settore logistico.

Mentre gli impiegati venivano ricollocati in altri spazi, è arrivata la seconda “bordata” di martedì 29 e, a quel punto, è stato necessario continuare il lavoro sotto le tensostrutture. «Eppure, nel giro di un mese, eravamo già all’80% della nostra capacità produttiva» spiega Paolo Stabellini, Amministratore dell’azienda. La sua è una famiglia che opera da sempre nel mondo dell’edilizia e, all’inizio degli anni’ 80 del secolo scorso, l’Edilteco decide di puntare decisamente sull’isolamento termico.

All’epoca non c’era ancora la normativa che oggi impone il rilascio di un Certificato Energetico nell’ambito di una regolamentazione comune a tutti i Paesi dell’Eurozona.  La scelta della famiglia Stabellini è quindi stata quella di diffondere sempre di più nel settore delle costruzioni il concetto di “edificio confortevole” e di risparmio energetico. Per fare questo è stato necessario elaborare delle “miscele”, che sono appunto intonaci o malte, per le pareti esterne, interne oppure per il sottotetto.

Ecco perché i primi anni di attività vengono impiegati nella ricerca, tramite un gruppo di tecnici che utilizzano per i loro studi due materie prime in particolare: il cemento e il polistirolo. Dalla combinazione di questi due elementi, scaturisce tutta una serie di prodotti che costituiscono il materiale isolante per l’edilizia e che sono stati nel corso degli anni brevettati. Il vantaggio è che l’Edilteco, grazie a questa volontà di innovazione, ha potuto contare fin da subito su una tecnologia tutta propria che viene continuamente aggiornata e migliorata in loco.

 Una tecnologia che ha fatto gola anche all’estero visto che Edilteco è oggi presente con suoi stabilimenti in Francia, Belgio e Argentina mente in Spagna opera attraverso un ufficio logistico e commerciale. Le sedi, che si trovano al di fuori dei confini nazionali, non sono succursali ma svolgono le stesse mansioni della casa-madre di San Felice che sono la progettazione, la produzione e l’istallazione di isolanti. I dipendenti sono complessivamente 70, di cui una trentina solo in Italia.

La diffusione all’estero dimostra già di per sé che le tecniche dell’Edilteco sono universali e che quindi l’isolamento termico non significa solo avere meno freddo d’inverno. Servono infatti anche a mitigare gli sbalzi fra il giorno e la notte, ad avere più fresco d’estate, ad ottenere una transizione più graduale fra temperature basse e medio-alte.

E quando si utilizzano di meno gli impianti di riscaldamento o climatizzazione, gli effetti benefici sulla bolletta energetica alla lunga si fanno sentire. Come dovrebbe comportare un risparmio per i clienti, l’iniziativa che Edilteco vuole adottare in vista della ricostruzione che sta muovendo i primi passi nella Bassa.   «Ci siamo chiesti come essere più presenti sul territorio in questa fase così delicata» ci informa Paolo Stabellini. La risposta è l’idea di allestire, nella stessa sede di via dell’Industria, un Outlet dell’edilizia in cui siano messi in vendita i prodotti della ditta sanfeliciana, oltre ad altri prodotti di qualità. Un modo per permettere alle imprese e ai privati di approvvigionarsi di ciò che è indispensabile per la ricostruzione, saltando la tradizionale filiera e quindi abbattendo i costi.

Il progetto dovrebbe partire entro la metà dell’anno in corso, assieme, auspica Stabellini, al rifacimento dei capannoni lesionati dal sisma per cui è in corso la redazione delle necessarie pratiche burocratiche che porteranno alla emissione delle autorizzazioni a ricostruire.

 

Nella foto: a sinistra Paolo Stabellini, Direttore Generale di Edilteco Group, e Norbert Lantschner, Direttore di CasaClima, durante l’ufficializzazione di Edilteco Group quale Partner CasaClima.