"PER IL BENE DEI NOSTRI MUNICIPI LA RICOSTRUZIONE NON PUO' ATTENDERE" - Indicatore Mirandolese
Il 28 giugno l’“Avvocato degli Italiani”, e presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha impedito che al Senato venissero inserite nel Decreto Legge per il terremoto che ha colpito il Centro-Italia nel 2016, tutta una serie di misure necessarie a consentire di portare a termine la ricostruzione dei nostri municipi, colpiti dai tragici terremoti avvenuti in Emilia tra il 20 e il 29 maggio 2012; i Comuni facenti parte del cosiddetto “cratere ristretto”.
Da parte del nuovo Esecutivo “giallo-verde” e, soprattutto, da parte dei neo-parlamentari emiliani del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord, a oggi, ancora nessuna risposta in merito. Così il rischio è di bloccare la ripresa, perché la volontà di ostacolare le norme che la Commissione speciale, con il benestare dell’ultimo Governo Gentiloni e il lavoro dei nostri parlamentari Pd, aveva già elaborato, sono state letteralmente cancellate dal testo del decreto appena varato, nonostante le coperture economiche: stiamo parlando di misure per noi indispensabili come le proroghe per l’esenzione Imu per gli immobili inagibili, l’impignorabilità delle risorse, l’assunzione di personale, il fondo di solidarietà comunale e gli spazi finanziari. Una scelta inspiegabile, dato che lo stato di emergenza è prorogato fino al 31 dicembre 2020.
Ora il Decreto Legge (i voti a favore sono stati 204, uno contro -Umberto Bossi- e 56 gli astenuti) passa all’esame della Camera dove approderà il 16 luglio per la discussione generale, mentre il voto finale è previsto tra martedì 17 e mercoledì 18 luglio. Non c’è più tempo da perdere, non c’è terremoto di serie A e di serie B, c’è da ultimare il lavoro che la Regione Emila- Romagna, e il Comitato istituzionale composto da tutti i sindaci dei Comuni colpiti per discutere e condividere le misure e i relativi provvedimenti necessari per affrontare la prima emergenza e la ricostruzione, ha sostenuto in questi anni per il bene delle nostre comunità senza distinzioni di “colore politico”: l’esenzione Imu immobili inagibili; la sospensione dei mutui privati su immobili inagibili; la posticipazione dei mutui Cdp degli enti locali; l’esclusione dai vincoli di finanza pubblica delle spese finanziate con assicurazioni/donazioni; la previsione rimborso Imu inagibili; la previsione delle zone franche urbane; la possibilità di proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato; le assegnazioni delle risorse mancanti per il completamento della ricostruzione delle opere pubbliche.
Tutti hanno fatto la loro parte perché l’impegno comune ci è stato richiesto per prima cosa dai nostri cittadini che, insieme, hanno per primi dato l’esempio di sapersi rimboccare le maniche. Non c’è tempo da perdere, invitiamo il nuovo Governo, tanto concentrato in questi giorni a parlare di “decreto dignità”… a un gesto di onestà e responsabilità, ricordarsi cioè del valore esemplare di questi territori e del contributo che essi danno all’intero sistema Paese.
Enrico Dotti
Capogruppo Pd