8 MARZO, UN MESE PER LE DONNE - Indicatore Mirandolese
La conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro sarà il tema centrale della giornata nazionale della donna, organizzata dall’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Mirandola insieme alle donne della Consulta del volontariato, Comitato della pace, Donne in centro, Ant e Spi. L’iniziativa si terrà all’Auditorium della scuola media Montanari domenica 9 marzo dalle ore 15,30 in poi; alcune donne racconteranno lo sforzo quotidiano di conciliare gli impegni del lavoro con quelli della cura e assistenza della famiglia. Ci sarà un approfondimento giuridico sulla normativa dei congedi di paternità e sulle iniziative di legge per migliorare la qualità di vita delle donne ma anche degli uomini. Seguirà un momento di elevato valore culturale con Licia Maglietta, nota attrice di cinema e teatro, che reciterà, accompagnata dalla pianista Angela Annese, la “Ballata” della poetessa e saggista premio Nobel della letteratura Wislava Zwymborska.
Ma saranno anche altri gli appuntamenti organizzati per festeggiare l’8 marzo, in un ricco calendario che ha il fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola: una rassegna di incontri, conferenze, reading, musica, riflessioni e flash mob che si svolgeranno per tutto il mese di marzo. «Nell’anno europeo della conciliazione tra vita familiare e lavoro riproponiamo volentieri un tema che già abbiamo trattato nel 2010, consapevoli che sia un problema sociale che va affrontato con determinazione per migliorare la qualità di vita delle persone. – ha dichiarato l’Assessore alle Pari Opportunità Anna Martinelli – Le donne, grazie al processo di emancipazione, all’innalzato del livello di istruzione e dell’età del matrimonio, sono entrate a pieno titolo nel mondo del lavoro; molte di loro ambiscono ad avere più responsabilità, più autonomia, retribuzioni più consone al lavoro ed alla competenza, maggiore considerazione, più flessibilità degli orari di lavoro. Per le donne però il lavoro è spesso fonte di stress a causa della discriminazione ancora elevata cui spesso sono soggette per cui bisogna concretamente lavorare sulle specificità di genere per provare a comprendere e a sciogliere il nodo del doppio ruolo e della conciliazione fra lavoro e famiglia. Il benessere femminile e più in generale della famiglia presuppone un cambio culturale, lo stanziamento di risorse adeguate e lo sviluppo di una rete di servizi socio-educativi, educativi per l’infanzia e per le persone non autosufficienti nelle vicinanze del posto di lavoro oltre ad altri a corredo del lavoro femminile. Le donne con il loro lavoro danno un contributo fondamentale all’economia famigliare, ma sono le prime a fare un passo indietro quando la famiglia ha un bisogno; infatti i congedi di paternità sono ancora molto sottoutilizzati. Quindi – prosegue Martinelli – il sacrificio per la famiglia è ancora quasi tutto al femminile. La Regione Emilia Romagna è da sempre molto attenta e lavora concretamente sul tema della conciliazione perché una politica attenta ai problemi delle donne serve per migliorare la vita delle donne stesse e degli uomini. Quest’anno la giornata della donna durerà per tutto il mese di marzo grazie al susseguirsi di una serie di eventi sui temi femminili. Incontreremo esperti del linguaggio, degli stereotipi, della comunicazione dei media, per dialogare con la comunità sui problemi che quotidianamente le donne sono chiamate ad affrontare. I tempi e le condizioni del lavoro con carriere ancora troppo riservate agli uomini – conclude l’Assessore – i messaggi della pubblicità, le immagini che la televisione rimanda della donna, il linguaggio in generale devono ormai improrogabilmente mutare e adeguarsi all’idea di donne libere, emancipate, responsabili e pronte a collaborare seriamente con gli uomini per andare verso la parità effettiva ed un conseguente benessere economico e sociale della collettività».
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